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Safari in giardino

Nei giardini piemontesi vola la farfalla colibrì: tutto sulla sfinge del galio

La Macroglossum stellatarum porta un tocco tropicale nei giardini piemontesi. Guida completa per riconoscerla e attirarla nel tuo giardino

Nei giardini piemontesi vola la farfalla colibrì: tutto sulla sfinge del galio

Quante volte, passeggiando nei parchi di Torino o annaffiando i fiori del balcone, vi è capitato di vedere qualcosa di strano svolazzare tra i petali? Un movimento troppo rapido per essere un'ape, troppo piccolo per essere un uccello, eppure incredibilmente simile a un colibrì in miniatura.

Non state sognando: si tratta della Macroglossum stellatarum, meglio conosciuta come "sfinge del galio" o "farfalla colibrì". Con le sue ali che battono decine di volte al secondo e la lunga spiritromba che si srotola per succhiare il nettare, questa falena diurna ha tutto quello che serve per conquistare anche l'osservatore più distratto. Il bello? Non serve andare ai tropici per ammirarla: basta guardarsi intorno con un po' più di attenzione.

UN'ACROBATA DEL VOLO IN PIENA CITTÀ

Il nome "sfinge del galio" deriva da un'insolita abitudine del suo bruco, che infatti si nutre esclusivamente di piante del genere Galium. Riconoscere gli esemplari adulti richiede un occhio attento, perché la velocità dei loro movimenti può facilmente trarci in inganno. Il modo migliore per identidicarli è riconoscere il corpo, tozzo e peloso, le ali anteriori di colore marrone-grigiastro e quelle posteriori arancioni (visibili solo durante il volo).

La sua abilità di volo è semplicemente spettacolare: può compiere decine di battiti d'ala al secondo e mantenere la posizione perfettamente stabile nell'aria, proprio come farebbe un elicottero in miniatura. Questa capacità le permette di nutrirsi con precisione millimetrica, infilando la sua spiritromba nel cuore dei fiori senza mai posarsi.

Anche la sua memoria visiva è sorprendente: può ricordare con precisione i luoghi dove ha trovato piante fiorite particolarmente ricche di nettare e tornarvi negli stessi orari per diversi giorni consecutivi, come se avesse un appuntamento fisso con i suoi fiori del cuore.

UN BOLIDE A PORTATA DI VASO
La bellezza di questa specie sta anche nella sua accessibilità: non serve organizzare viaggi esotici per ammirarla. La Macroglossum stellatarum è infatti diffusa in gran parte d'Europa, e in Italia la si può incontrare praticamente ovunque, dalle campagne ai centri urbani. Torino e le città piemontesi non fanno eccezione, anzi: i parchi cittadini, i giardini condominiali e persino i balconi fioriti possono diventare teatro di questi incontri straordinari.

Il periodo migliore per osservarla va da aprile fino all'autunno inoltrato, con un'attività particolarmente intensa durante le ore più calde della giornata. A differenza di molte sue "cugine" notturne, infatti, la sfinge del galio non si lascia minimamente attrarre dalle luci artificiali.

Per aumentare le possibilità di avvistamento, è utile sapere quali sono i suoi fiori prediletti. La sfinge del galio ha una particolare predilezione per le specie ricche di nettare e con corolla profonda: lavanda, buddleia, valeriana, petunie e fucsie sono tra le sue mete preferite. 

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