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La decisione

Oulx, stop agli scuolabus: il Comune sceglie i voucher mensili per otto frazioni

Sono stati stanziati 30.000 euro per ciascuno dei prossimi due anni scolastici

Oulx, stop agli scuolabus: il Comune sceglie i voucher mensili per otto frazioni

Foto di repertorio

Da settembre 2025 i bambini delle frazioni di Oulx non avranno più lo scuolabus. La notizia, ufficializzata dal Comune il 19 agosto con una comunicazione alle scuole, riguarda otto localitàRoyeres, Beaulard, Savoulx, Signols, Beaume, San Marco, Amazas e Gad – oltre alle rispettive borgate. Le famiglie dovranno accompagnare i figli a scuola con mezzi propri, ricevendo in cambio un rimborso mensile tramite voucher.

La scelta dell’amministrazione guidata dal sindaco Mauro Cassi nasce da ragioni economiche. Lo scuolabus, un Iveco del 2008, è stato dichiarato troppo oneroso da mantenere: la revisione avrebbe richiesto 24.000 euro, cifra ritenuta sproporzionata rispetto al valore del mezzo. Nemmeno l’affidamento a ditte esterne è stato considerato sostenibile, perché la Corte dei Conti nel 2019 ha stabilito che i Comuni non possono garantire servizi a costi superiori a quelli storici, pena squilibri di bilancio. Così, dopo l’uso temporaneo di un mezzo sostitutivo fino a giugno 2025, il servizio è stato definitivamente sospeso.

Il Comune ha scelto la via sperimentale dei rimborsi. Sono stati stanziati 30.000 euro per ciascuno dei prossimi due anni scolastici. I voucher varieranno in base alla distanza dal centro: da 30 euro al mese per le famiglie di Gad, fino a 120 euro per chi vive a Royeres. Previsti 150 euro per gli alunni con disabilità, coperti da fondi ministeriali. I dettagli operativi saranno illustrati in un incontro a settembre, all’avvio delle lezioni.

Questa soluzione, però, non cancella le polemiche. Già nel 2023 Oulx aveva aderito al progetto “Green Community” insieme ad altri Comuni dell’alta Valsusa, che prevedeva l’arrivo di uno scuolabus elettrico in comodato gratuito. Ma il progetto non ha trovato finanziamenti, restando fermo sulla carta. L’amministrazione ora punta a bandi e contributi da enti superioriRegione o Città Metropolitana – per acquistare un nuovo mezzo. Nel frattempo, per due anni, i genitori dovranno farsi carico dei viaggi quotidiani, con il supporto parziale dei voucher.

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