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Ambiente
21 Agosto 2025 - 09:30
Rischi idrogeologici e iniziative di tutela a Torino
I principali corsi d’acqua che attraversano Torino — il Po e la Dora Riparia, affluente di sinistra del Po lungo circa 125 km — presentano criticità idrogeologiche ben documentate sia per la loro variabilità fisica sia per l’incidenza su aree urbane densamente popolate.
La Dora Riparia ha un regime nivo-pluviale caratterizzato da piene tardive e autunnali. Le portate possono superare i 700 m³/s, come avvenuto durante l’alluvione del 2000, evento che causò allagamenti significativi in diverse zone della valle di Susa e di Torino. In tali condizioni, la città — espansa anche sul letto di fiumi e affluenti — risulta particolarmente vulnerabile. Durante eventi recenti di maltempo, si sono attivati sistemi di preallerta idrogeologica: la protezione civile ha coordinato monitoraggio, sospensione delle attività sul fiume, chiusure lungo i Murazzi e restrizioni alla viabilità per prevenire rischi alla popolazione.
A Torino si avvia frequentemente la rimozione di detriti, tronchi e ramaglie accumulati nei fiumi, in particolare lungo le passerelle di Parco Dora e Maratona. Tali materiali possono ostacolare il flusso d’acqua, generando dighe involontarie, perciò gli interventi sono urgenti ed operativi.
La gestione del rischio si basa sul Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA), allineato alla Direttiva europea 2007/60/CE. In Piemonte, il Piano è stato assunto politicamente nel 2014, con successivi aggiornamenti e osservazioni da parte degli enti territoriali. Parallelamente, il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) fornisce direttive vincolanti per la compatibilità urbanistica e la programmazione di interventi nei bacini fluviali.
La Deliberazione Regionale DGR n.12‑7237 delinea un programma operativo per la confluenza tra Po e Dora Baltea, con lo scopo di attuare interventi strutturali e procedure di gestione definite. Inoltre, la Regione Piemonte ha siglato nel 2024 un Protocollo di Intesa per sperimentare deflussi ecologici sulla Dora Baltea. Il progetto, esteso per almeno tre anni, coinvolge concessionari, ente di gestione delle aree protette, Arpa Piemonte, la Città Metropolitana e la Regione. L'obiettivo è conciliare tutela dell’ecosistema e uso della risorsa idrica.
L’Ente del Parco fluviale del Po torinese, attivo dal 1995, opera sulle fasce periurbane del Po con compiti urbanistici, riqualificazione ambientale, vigilanza, promozione turistica e educazione ambientale. Si occupa inoltre di rilasciare pareri di conformità urbanistica ai Comuni. Sul piano operativo, si identificano due direttrici complementari: da un lato, l’investimento in infrastrutture di difesa idraulica (arginature, casse di espansione, manutenzione); dall’altro, la scelta di ri-dare spazio ai corsi d’acqua, ad esempio attraverso la riattivazione di golene o il arretramento delle arginature, per ripristinare dinamiche naturali più sicure.
Questo quadro mostra come Torino affronti in maniera sistemica i rischi connessi ai suoi corsi d'acqua. Gli strumenti adottati — da quelli emergenziali e tecnici fino alle strategie ambientali di lungo termine — mirano a garantire sicurezza, sostenibilità e integrazione tra ambiente e territorio urbano.
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