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Il fatto

Pericolo per i laghi eporediesi: acque invase dal "gambero killer"

In pericolo la biodiversità locale e la sicurezza idrogeologica

Pericolo per i laghi eporediesi: acque invase dal "gambero killer"

Un nuovo invasore ha fatto la sua comparsa nei laghi dell’Eporediese, un ospite indesiderato, noto per la sua aggressività e pericolosità: il Procambarus clarkii, meglio conosciuto come gambero rosso della Louisiana. Chiamato anche "gambero killer" per la sua voracità e per la capacità di alterare profondamente gli ecosistemi, questo crostaceo minaccia il delicato equilibrio di biodiversità che ha caratterizzato da sempre l’area. Già presente in diverse zone del Piemonte, ora il gambero rosso ha invaso anche i cinque laghi di Ivrea — San Michele, Pistono, Campagna, Sirio e Nero — oltre ad altri bacini circostanti come il Perpignano.

L’arrivo del gambero killer rischia di stravolgere questi equilibri millenari, distruggendo la biodiversità locale e compromettendo la sicurezza idrogeologica. Il Procambarus clarkii è un colonizzatore instancabile e letale: sopravvive in ambienti estremi, da acque torbide e inquinate a luoghi poveri di ossigeno. La sua capacità di adattamento lo rende quasi impossibile da contenere. Scavando gallerie nelle sponde dei laghi, minaccia gli argini e aumenta il rischio di erosione.

La presenza del gambero killer nei laghi eporediesi è ormai evidente. Al San Michele si trovano colonie ben radicate, e anche nei laghi Pistono, Campagna e Perpignano, la specie ha trovato terreno fertile. Non si può escludere che anche laghi più visitati, come quelli di Candia e Viverone, abbiano ormai subito gli effetti di questa invasione.

Non solo il gambero killer: un altro invasore, il Faxonius limosus, conosciuto come il gambero di fiume americano, sta lentamente penetrando l’area. Sebbene la sua presenza nell’Eporediese sembri sporadica, la sua diffusione in altre zone del Piemonte, come il lago Maggiore, è ormai consolidata. Insieme a queste due specie invasive, anche pesci gatto, persici sole e tartarughe americane stanno ridisegnando gli ecosistemi, impoverendo la biodiversità locale.

Il gambero rosso predatore consuma uova di pesci, girini di rane, insetti acquatici e altre specie di crostacei. In questo modo, riduce drasticamente la varietà biologica, trasformando ecosistemi un tempo ricchi e variegati in ambienti impoveriti e semplificati.

In alcuni laghi, come il Nero, più selvaggio e meno antropizzato, il gambero killer non è ancora comparso, il che dimostra che, laddove l’intervento umano è ridotto, la natura ha ancora la capacità di mantenere l’equilibrio. Questi laghi resistono all’invasione grazie all’equilibrio naturale che non è stato ancora compromesso dalla pressione turistica e industriale.

Tuttavia, il problema riguarda la continuità della biodiversità. La vera sfida è contenere l'invasione e prevenire l’arrivo di nuove specie. Il Regolamento europeo 1143 del 2014 impone agli Stati membri di agire contro le specie aliene invasive, ma le operazioni di eradicazione sono spesso costose, lunghe e difficili da attuare. Per questo, la prevenzione resta l’unico strumento veramente efficace, ed è qui che la Valle del San Michele può giocare un ruolo fondamentale, con il Parco della Polveriera che funge da osservatorio scientifico e da presidio di monitoraggio.

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