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Il caso
26 Agosto 2025 - 17:35
Ancora episodi di violenza all’interno del carcere di Ivrea dove in due giorni si sono registrati diversi momenti di tensione che hanno coinvolto detenuti e agenti di polizia penitenziaria. Secondo quanto denunciato dall’Osapp, ieri due agenti sono rimasti feriti: il primo nel tentativo di sedare uno scontro tra detenuti, il secondo durante un’aggressione subita da parte di un ristretto straniero che pretendeva l’accesso immediato all’infermeria. In questo caso il poliziotto ha riportato una contusione alla mano destra con una prognosi di venti giorni.
Questa mattina la situazione è tornata a degenerare: un detenuto si è arrampicato sul muro del cortile passeggi chiedendo di poter effettuare una telefonata. Dopo due ore di trattativa e persuasione l’uomo è sceso. Durissimo il commento del segretario generale Osapp, Leo Beneduci: “Le carceri italiane sono sempre più simili a campi di battaglia. In particolare, la situazione del carcere di Ivrea genera fortissimo allarme, tenuto conto che nulla di risolutivo viene attuato”.
Il sindacato punta il dito contro la mancanza di un comandante di reparto titolare, assente da quattro anni. A peggiorare il quadro la presenza di un funzionario inviato part-time dalla Calabria, pagato con una diaria extra di 110 euro al giorno per tre giorni alla settimana: “Nei restanti giorni lo stesso funzionario presta servizio al carcere di Torino, dove ci sono già un primo dirigente, un dirigente e due commissari. A Ivrea invece il personale è allo stremo, costretto a lavorare senza una guida stabile e in condizioni estenuanti”. Le denunce dell’Osapp si inseriscono in un contesto già noto per le difficoltà croniche delle carceri italiane: sovraffollamento, carenza di organico, condizioni strutturali precarie. A Ivrea il livello di disorganizzazione e degrado “è giunto ai massimi storici”.
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