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Ghiacciai piemontesi a rischio: Legambiente lancia l’allarme

Ultima tappa della campagna dell’associazione: dal 30 agosto al 2 settembre Bessanese e Ciamarella mostrano quanto in fretta stiano cambiando le Alpi

Ghiacciai piemontesi a rischio: Legambiente lancia l’allarme

I ghiacciai non aspettano. Si ritirano, si assottigliano, cambiano volto davanti agli occhi degli studiosi e degli alpinisti. È in questo scenario che approda in Piemonte la Carovana dei ghiacciai, la campagna di Legambiente che da sei anni attraversa le montagne italiane per raccontare, con dati e testimonianze, gli effetti della crisi climatica ad alta quota. La tappa finale, dal 30 agosto al 2 settembre, sarà dedicata ai ghiacciai della Bessanese e della Ciamarella, due sentinelle delle Alpi Graie messe a dura prova dal riscaldamento globale.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con CIPRA Italia e la Fondazione Glaciologia Italiana, ha un obiettivo chiaro: rendere visibili le trasformazioni in corso e promuovere un’azione collettiva per difendere gli ecosistemi montani. Il programma piemontese si articola in tre momenti principali che uniscono divulgazione scientifica, esperienza sul campo e confronto pubblico.

Si parte sabato 30 agosto a Balme, dove il rifugio Les Montagnards ospiterà l’incontro “Eventi di instabilità nelle Alpi”, occasione per discutere con esperti di Legambiente, della Fondazione Glaciologica e di ARPA Piemonte dei rischi crescenti che interessano i territori montani. Il giorno successivo, domenica 31, l’appuntamento sarà in quota: un’escursione da Pian della Mussa al rifugio Gastaldi accompagnerà i partecipanti alla scoperta degli elementi morfologici dell’ambiente glaciale, con un focus dedicato agli impatti ormai evidenti dei cambiamenti climatici. La chiusura è prevista martedì 2 settembre a Torino, presso la sede della Fondazione Glaciologica Italiana, dove verranno presentati i dati raccolti e lo stato di salute dei ghiacciai monitorati.

A ricordare la gravità della situazione è stata Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, che non ha usato giri di parole: “Il Piemonte è tra le regioni più colpite dagli eventi meteo estremi, con impatti diretti sull’arco alpino, come la fusione accelerata dei ghiacciai, l’instabilità delle montagne e i danni alla biodiversità”. Per l’associazione, la risposta non può che passare da politiche di mitigazione e adattamento coraggiose e coordinate, fino a una vera “governance europea dei ghiacciai”.

Ma la Carovana non è solo denuncia: è anche un invito ad agire. Per questo Legambiente ha lanciato la petizione online “Una firma per i ghiacciai”, che chiede al Governo di mettere in campo sette interventi concreti contenuti nel Manifesto per una governance dei Ghiacciai

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