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L'iniziativa

Grazie agli Alpini il portone di Santa Maria della Stella di Druento torna a splendere

Completato il restauro del portone della chiesa di Santa Maria della Stella a Druento. Il progetto è stato realizzato dal Gruppo Alpini locale con il sostegno del Comune

Grazie agli Alpini il portone di Santa Maria della Stella di Druento torna a splendere

Gli Alpini di Druento hanno completato il restauro del portone della chiesa di Santa Maria della Stella nel cimitero comunale. Il progetto, realizzato con il sostegno del Comune, ha restituito splendore a uno degli elementi architettonici più significativi di questo luogo di culto storico.

Il parroco don Simone Pansarella e il sindaco Carlo Vietti hanno ringraziato pubblicamente le "Penne Nere": «Questo intervento non è solo un restauro, ma è un segno tangibile di cura e amore per il nostro patrimonio. Veder risplendere il portone è una gioia immensa per tutta la comunità».

I due hanno sottolineato come il progetto abbia rafforzato la storica collaborazione tra parrocchia, Alpini e Comune: «Grazie per la vostra dedizione e generosità. Il vostro impegno è un esempio prezioso per tutti noi».

UN TESORO DI STORIA E ARTE
La cappella di Santa Maria della Stella, situata in via Venaria 9 presso il cimitero di Druento, custodisce un patrimonio artistico di grande valore. Nella prima cappella entrando a sinistra, la Cappella del Suffragio, si trova un affresco del 1682 di autore sconosciuto che rappresenta la Vergine Maria attorniata da diversi santi che intercedono per le anime del Purgatorio. In alto a sinistra è visibile Sant'Antonio abate con il fuoco posto ai piedi, anche se l'affresco risulta molto sbiadito dal tempo.

Quest'opera d'arte ha una storia particolare: era stata ricoperta dalla tela del pittore Trona raffigurante la Vergine, San Nicola da Tolentino e le anime del purgatorio con la scritta "S.te Nicolae adiuva nos", ora collocata sulla parete sinistra dell'altare. L'affresco originale è stato riportato alla luce durante i restauri del 2000.

La cappella stessa racconta la devozione della comunità: nel 1740, quando un morbo colpì il bestiame locale, gli abitanti fecero abbondanti elemosine propiziatorie che il parroco don Giuseppe Pancrazio du Bois destinò all'abbellimento delle tre cappelle della navata laterale sinistra, dotandole tutte di altari lignei lavorati e dipinti che si conservano ancora oggi.

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