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salute
04 Settembre 2025 - 07:55
Il sindacato Nursind
In Piemonte la carenza di infermieri resta critica, con iscrizioni ai corsi di laurea inferiori ai posti disponibili. Nel 2025 mancano 190 studenti sui 1.176 previsti, un peggioramento rispetto all’anno precedente, denuncia il sindacato Nursind.
Secondo Francesco Coppolella, segretario regionale Nursind, il fenomeno è nazionale, ma "senza interventi concreti e investimenti seri, la carenza di infermieri rischia di compromettere il funzionamento stesso dei servizi sanitari". Alla base della scarsa attrattività della professione ci sarebbero condizioni di lavoro gravose, stipendi bassi, mancato riconoscimento sociale e difficoltà nella conciliazione vita-lavoro, fattori che spingono i giovani verso altre professioni o il trasferimento in altre città o all’estero. "Servono misure per attirare i giovani e per trattenere chi già lavora - conclude Coppolella - evitando dimissioni e fughe verso altri settori o all’estero".
Anche l’Asl To4 risente della situazione. Pur registrando il pieno di iscritti nella sede universitaria di Ivrea (75 posti), il numero resta insufficiente per coprire i fabbisogni territoriali, soprattutto in vista della riforma sanitaria che rafforzerà i servizi di prossimità. Giuseppe Summa, referente Nursind Asl To4, segnala il rischio che "molti giovani scelgano di lavorare a Torino o in altre realtà più appetibili, lasciando scoperto il nostro territorio. Solo una parte dei 75 iscritti resterà a lavorare qui. Intanto dalle RSA e dal pronto soccorso di Ivrea continua l’emorragia verso Torino".
Le criticità emergono anche nelle RSA e nel pronto soccorso: negli ultimi mesi cinque infermieri del pronto soccorso di Ivrea hanno lasciato l’azienda sanitaria e altri due sono in procinto di partire, aggravando la carenza di personale. Per Nursind servono strategie a lungo termine, tra cui fidelizzazione degli studenti, incentivi per lavorare in provincia e rafforzamento degli organici nelle strutture territoriali. Summa conclude esortando all'azione: "Non possiamo permetterci di restare a guardare, il prezzo che pagheranno i nostri cittadini sarebbe troppo alto".
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