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Dopo tre anni hanno riaperto gli impianti sciistici di Ala di Stura

Primo giorno di sciate dopo i sigilli e una lunga vicenda giudiziaria

Dopo tre anni hanno riaperto gli impianti sciistici di Ala di Stura

Dopo tre anni hanno riaperto gli impianti sciistici di Ala di Stura

Hanno riaperto gli impianti sciistici di Ala di Stura. Un momento atteso da tre anni, da quando cioè la procura di Ivrea mise i sigilli agli impianti di risalita, decretando la fine dell’attività sciistica con tutte le ricadute immaginabili sull’indotto della valle.

Ad annunciare la riapertura tanto attesa, nei giorni scorsi, era stato un messaggio diffuso sui social della società: «Si parte e questa volta per davvero. Dietro questa apertura ci sono stati sacrifici, notti corte e tante persone che hanno lavorato nell’ombra. Ma poi arriva la neve e soprattutto arriva il sorriso di chi torna a sciare qui. E in quel momento tutte le fatiche passano». Quasi a “celebrare” l’evento, proprio nei giorni scorsi è arrivata una bella nevicata che ha permesso ai primi sciatori di godersi un manto splendido anche se ha costretto gli addetti a un super lavoro per riuscire a preparare al meglio le piste. «Non sarà tutto perfetto al 100% da subito. La neve è arrivata tanta e all’improvviso, e gestirla non è uno scherzo. Ma miglioreremo ogni giorno, e siamo sicuri che tutti troveranno sorrisi e andranno via col sorriso». Per festeggiare la riapertura è anche arrivato l’annuncio che la seggiovia che porta a Pian Belfè sarà gratuita. «Sempre. Per tutti. Perché questa è la stazione delle Valli di Lanzo. La stazione di chi vive qui, di chi torna qui, di chi vuole vedere quanto è bello davvero. E tutti devono salire a Pian Belfè almeno una volta». I prezzi per gli altri impianti sono 27 euro il giornaliero adulto, 20 euro l’under 16, 15 euro l’under 10. Venti euro anche per il pomeridiano adulto e junior. 15 euro per i principianti che usano solo il tapis roulant.

Le disavventure di Ala di Stura erano iniziate nel 2022, quando la Procura di Ivrea ordinò il sequestro degli impianti a causa di alcune presunte irregolarità emerse in un’indagine che portò alla denuncia di 10 persone per irregolarità amministrative, difformità progettuali e presunte omissioni nei controlli. Seguono 3 lunghi anni nel corso dei quali il Comune ha lavorato per sanare le presunte anomalie con lavori di adeguamento dell’impianto grazie ai quali, all’inizio di quest’anno, è arrivato il dissequestro.

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