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L'iniziativa

Torre Pellice, il Polo culturale Levi-Scroppo riparte: gestione condivisa con la Fondazione Amendola

Una gestione condivisa tra pubblico e privato per trasformare il Polo Levi-Scroppo in un presidio culturale che unisce memoria, arte contemporanea e benessere della comunità

Torre Pellice, il Polo culturale Levi-Scroppo riparte: gestione condivisa con la Fondazione Amendola

Da martedì 1° luglio la gestione del Polo culturale Levi-Scroppo di Torre Pellice è passata alla Fondazione Amendola, in un quadro di co-progettazione con il comune. Il perimetro comprende la biblioteca civica, la galleria d’arte contemporanea, la biblioteca delle resistenze e il museo della stampa clandestina.

La gestione condivisa è il punto più recente di un patto pluriennale tra il comune e la Fondazione Amendola, già protagonista a Torino, nel quartiere Barriera di Milano, di percorsi di riqualificazione urbana e di importanti manifestazioni artistiche. L’obiettivo è portare a Torre Pellice un approccio capace di coniugare memoria, contemporaneità e impatto sociale, con una regia pubblica e competenze culturali private al servizio della comunità.

La convenzione mette nero su bianco quattro priorità: consolidare e potenziare le attività del Polo attraverso una gestione sinergica di biblioteca e galleria; promuovere un welfare culturale orientato al benessere della comunità, con progetti inclusivi per tutte le età e le categorie sociali; rafforzare le reti territoriali già attive e svilupparne di nuove, valorizzando la coprogettazione con scuole, associazioni e istituzioni; attrarre pubblico esterno, contribuendo allo sviluppo turistico e culturale del territorio. In altre parole, una cultura che non si limita a esporre, ma che accompagna, cura, educa e genera legami. Una scommessa sul lungo periodo, per fare del Polo un presidio civico oltre che artistico.

Ha già aperto la strada “A distanza ravvicinata. Dialogo tra le collezioni d’arte del Comune di Torre Pellice e della Fondazione Amendola”, inaugurata il 18 settembre nelle sale della Fondazione e destinata a proseguire anche al Polo Levi-Scroppo. In dialogo, due raccolte del secondo novecento: da Carlo Levi a Filippo Scroppo, Francesco Menzio, Enrico Paulucci, Sergio Saroni, Michelangelo Pistoletto, Piero Ruggeri, Francesco Casorati, Francesco Tabusso e Mario Merz. Accanto ai maestri, le voci di una generazione più giovane: Eric Pasino, Chantal Garolini, Masoudeh Miri – artista iraniana vincitrice nel 2021 del Premio del Disegno di Torre Pellice – e Marco Baudinelli.

Il programma, tra novembre 2025 e maggio 2026, ha presentato e presenterà due esposizioni in doppia sede (Fondazione Amendola e Polo Levi-Scroppo): “Carlo Levi a Torino. Tra pittura ed editoria” e “Speranze e fermenti - Arte a Torino nel dopoguerra”.

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