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Gli hacker attaccano medici e ospedali: «Registrate i malati con carta e penna»

Hacker
Sulle prime è sembrato un guasto. «Non funzionano più i computer, cominciate a registrare con carta e penna, poi vediamo» ordinano al pronto soccorso di uno dei grandi ospedali dell’Asl Città di Torino che, poco prima della nove del mattino, si è accorto di essere rimasto senza terminali. Poi è stato un disastro, al punto da fare rientrare con urgenza il responsabile del settore informatico. «L’Asl Città di Torino è sotto attacco hacker».

Nel primo pomeriggio, la conferma dei diretti interessati che confermano di aver subito «un attacco informatico» che continuerà a far zoppicare, se non a fermare del tutto, gran parte degli applicativi e dei sistemi di gestione o controllo su computer. Una sorta di “quarantena” preventiva, come per i malati. «Si è provveduto a bloccare tutti i sistemi informatici aziendali, per effettuare le verifiche e i monitoraggi indispensabili per mettere in sicurezza i dati e ripristinare gli applicativi aziendali cautelativamente bloccati» assicurano dall’Azienda sanitaria.

Proprio come gli esseri umani o gli animali, le macchine hanno preso un virus e, nel caso specifico, uno di quelli che “congela” dati e informazioni sensibili custoditi nella memoria virtuale. In attesa della richiesta di un riscatto, come spesso capita con questo generi d’attacchi. «Potrebbe trattarsi d’un assalto “ransomware” al sistema, una sorta di contagio per cui l’antidoto è vincolato a una richiesta di riscatto» spiega il responsabile dell’informatica all’Asl Città di Torino, Francesco Pensalfini, rientrato d’urgenza in città per organizzare una risposta immediata.

«Al momento non è arrivata ancora la richiesta di riscatto, ma per il momento abbiamo provveduto a mettere in sicurezza le informazioni e bloccare i sistemi, come prevede la procedura in caso di attacco hacker» aggiunge Pensalfini. «Non è la prima volta che capitano problemi di questo genere, ma non un simile attacco: questo non ha davvero alcun precedente». L’Asl, oltre alle procedure per metter in sicurezza le informazioni e i dati dei pazienti, ha proceduto denunciando l’episodio alla polizia postale e al garante della privacy.

Al momento di andare in stampa, però, l’attacco non si era ancora concluso ad alcuni sistemi informatici non ancora ripristinati dappertutto negli uffici dell’Azienda sanitaria. «Stiamo lavorando affinché si possa ripristinare il sistema in totale sicurezza» puntualizzano dall'Asl. Nell’attesa che a farsi vivi, forse con una richiesta di riscatto per riportare la situazione alla normalità, siano gli stessi pirati informatici che, ieri mattina, sono andati all’arrembaggio dei computer di medici e ospedali.
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