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La Città della Salute di Torino studierà la vista degli astronauti per la NASA

Un progetto internazionale per comprendere e prevenire la sindrome neuro-oculare degli astronauti

La Città della Salute di Torino studierà la vista degli astronauti per la NASA

Al via uno studio per verificare la vista degli astronauti

La SANS, la Sindrome neuro-oculare associata ai voli spaziali, fu scoperta per la prima volta nel 2005 in un astronauta americano di ritorno da una missione di sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale. Si manifesta con sintomi come l'edema della papilla, modificazioni retiniche e un appiattimento del globo oculare, spesso accompagnati da ipertensione endocranica.

Un consorzio internazionale di esperti ha avviato un progetto ambizioso. Tra i protagonisti, la Città della Salute e della Scienza di Torino (CDSS), in collaborazione con la NASA, il Politecnico di Torino, le Università di Houston, Sydney e Wellington, e i data scientists di Milano Bicocca. A coordinare il progetto da Torino sono il dottor Andrea Grosso e il professor Mario Morino, che stanno lavorando per sviluppare un modello predittivo capace di identificare gli aspiranti astronauti predisposti a sviluppare la SANS.

La ricerca consiste nell'analisi delle modificazioni oculari durante interventi di chirurgia laparoscopica, una tecnica in cui la CDSS è leader europeo. Questa procedura, che prevede il posizionamento dei pazienti in Trendelenburg (con la testa più bassa rispetto al bacino), simula le condizioni di assenza di gravità sperimentate nello spazio. Durante questi interventi, i pazienti vengono monitorati per valutare le variazioni della pressione oculare e le modificazioni morfologiche e funzionali oculari. I dati raccolti verranno utilizzati per sviluppare modelli matematici e di intelligenza artificiale, con l'obiettivo di comprendere i meccanismi fisiopatologici della SANS e identificare possibili fattori predittivi. Il Laboratorio Interdipartimentale POLITO BioMedLab del Politecnico di Torino e il Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione dell'Università Milano Bicocca sono coinvolti nella creazione di questi modelli.

Il progetto mira a proteggere la salute degli astronauti e fornirebbe informazioni sull'ipertensione endocranica, una patologia neurochirurgica spesso idiopatica.

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