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Dominio di rete
30 Aprile 2025 - 16:35
È ufficialmente cominciata la corsa di Amazon verso il controllo della connettività satellitare: lunedì 28 aprile 2025, dalla base di Cape Canaveral in Florida, sono stati lanciati i primi 27 satelliti del progetto Kuiper, segnando l’ingresso del colosso dell’e-commerce in un settore finora dominato da Starlink, la rete spaziale creata da Elon Musk con SpaceX.
Il lancio, avvenuto alle 23:01 ora locale grazie a un razzo Atlas V della United Launch Alliance (joint venture tra Boeing e Lockheed Martin), è solo il primo passo di un progetto ambizioso: Amazon prevede di mettere in orbita 3.236 satelliti a bassa quota, con l’obiettivo di fornire connessioni internet ad alta velocità e bassa latenza su scala globale, anche nelle aree più remote del pianeta.
Il progetto Kuiper, nato nel 2019, ha richiesto un investimento colossale di 10 miliardi di dollari e ha visto Amazon costruire fabbriche specializzate, centri di assemblaggio e infrastrutture di lancio in vari stati americani, tra cui lo stabilimento di Kirkland, capace di produrre fino a cinque satelliti al giorno. La nuova struttura di preparazione al lancio al Kennedy Space Center sarà operativa all’inizio del 2025. Alla guida tecnica del programma c’è Rajeev Badyal, ex vicepresidente di SpaceX licenziato da Musk nel 2018 e rapidamente arruolato da Bezos con buona parte del suo team.
Amazon ha già firmato accordi commerciali, come quello con DirecTV Latin America, per portare internet in aree rurali del Sud America. Ma Jeff Bezos ha chiarito che Kuiper avrà anche impieghi militari e di difesa, seguendo la scia di Starlink, già coinvolto in forniture per governi e forze armate. Nonostante l’entusiasmo del lancio, Amazon entra in un mercato già densamente popolato. SpaceX ha superato quota 8.000 satelliti attivi e proprio lo stesso 28 aprile ha celebrato il 250° lancio dedicato a Starlink. Altri concorrenti includono OneWeb, Telesat, SES e la cinese GuoWang, ognuno con strategie e target diversi.
Per evitare di doversi appoggiare a SpaceX, Amazon ha firmato contratti con tre fornitori per 83 lanci, inclusa Blue Origin (di proprietà dello stesso Bezos), scatenando polemiche tra gli investitori. Un fondo pensione ha accusato Amazon di favoritismi nei confronti di Blue Origin, ma nonostante tutto, nel dicembre 2023 l’azienda è stata costretta a prenotare tre lanci con SpaceX, riconoscendo di fatto l’affidabilità superiore dei razzi Falcon 9.
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