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Allerta morbillo: impennata di casi in Italia, l'80% colpisce i non vaccinati

Il ritorno di una malattia che pensavamo sconfitta, legato ai viaggi e alla bassa copertura vaccinale

Morbillo: un allarme che non conosce confini

Immagine di repertorio

Una malattia che pensavamo sotto controllo continua a tornare a far parlare di sé. È il morbillo, che in Italia sta vivendo un preoccupante aumento dei casi. Secondo il bollettino di giugno 2025 del "Morbillo & Rosolia News", curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale, i numeri parlano chiaro: 334 casi registrati dall'inizio dell'anno, con un picco di 65 segnalazioni nel solo mese di maggio, quasi il doppio rispetto ad aprile.

Il morbillo, una malattia che molti considerano ormai un ricordo del passato, continua a circolare nel nostro paese. L'incremento dei casi a maggio potrebbe essere legato agli spostamenti durante le festività recenti, un fenomeno che si amplifica con l'avvicinarsi della stagione estiva e delle vacanze. Non è un caso che il 20% dei casi segnalati tra gennaio e maggio 2025 sia stato associato a viaggi internazionali, un dato in aumento rispetto al 18% del periodo precedente.

Un dato allarmante emerge dall'analisi dello stato vaccinale: su 313 casi che hanno risposto alla domanda, ben 275 persone colpite non erano vaccinate. Questo significa che quasi il 90% dei casi riguarda individui che non hanno ricevuto la protezione del vaccino. Le complicanze del morbillo non sono da sottovalutare: in circa un terzo dei casi, sono state riportate condizioni come epatite, polmonite, cheratocongiuntivite e, in casi più gravi, encefalite.



Gli esperti lanciano un appello chiaro: verificare il proprio stato vaccinale contro il morbillo prima di intraprendere viaggi all'estero. Quasi l'80% dei casi si verifica in persone di età pari o superiore a 15 anni, per la maggior parte non vaccinate o che hanno ricevuto una sola dose. È fondamentale proteggere anche i bambini, la fascia di età più colpita in termini di incidenza, particolarmente vulnerabile alle complicanze del morbillo.

I bambini sotto i cinque anni sono i più esposti, e continuano a essere segnalati casi anche tra i lattanti. Per questi ultimi, la protezione dipende da un elevato livello di immunità nella popolazione, poiché l'età raccomandata per la somministrazione della prima dose di vaccino MPR è 12 mesi.

Nel periodo considerato dal bollettino, è stato segnalato anche un caso possibile di rosolia. Sebbene isolato, questo episodio sottolinea l'importanza di mantenere alta la guardia anche su altre malattie infettive prevenibili con la vaccinazione.

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