Cerca

Una “Norma” da Oscar: Bellini e la sua storia tra passioni e guerra

Norma
Una foresta pietrificata, “carica di vita e di misteri”, fa da sfondo alle vicende di Norma e Adalgisa, due vergini sacerdotesse del dio Irminsul e un Proconsole Romano, Pollione. Due sacrileghe trame d’amore in cui un dramma sentimentale si intreccia alla tragedia di un popolo. Atmosfere oniriche, magiche e fantastiche per la “Norma”di Bellini firmata da Lorenzo Amato.

Il capolavoro del compositore siciliano, una delle opere fondamentali del melodramma italiano dell’Ottocento ispirato alla tragedia di Alexandre Soumet “Norma ou l’infanticide”, la cui prima nel 1831 aprì la stagione alla Scala di Milano, andrà in scena questa sera al Teatro Regio di Torino nel fortunato allestimento realizzato nel 2016 per il San Carlo di Napoli, quello con i costumi del Premio Oscar Franca Squarciapino e la scenografia di Ezio Frigerio. A quest’ultimo, scomparso il 2 febbraio scorso poco prima dell’inizio delle prove, è dedicata questa produzione dell’opera.

Sul podio a dirigere l’Orchestra e il Coro del Regio salirà Francesco Lanzillotta. Un unico cast per tutte le sei recite in programma fino al 26 marzo e che vedrà protagonista nel ruolo di Norma il soprano Gilda Fiume. A lei toccherà l’interpretazione di “Casta Diva”, la pagina più celebre di Bellini su cui si sono confrontate le più belle voci del belcanto, uno dei cavalli di battaglia di Maria Callas. Il mezzosoprano Annalisa Stroppa, artista in grande ascesa, vestirà, invece, i panni di Adalgisa, mentre nei ruoli maschili saranno il tenore Dmitry Korchak, alias il proconsole romano Pollione, e il basso Fabrizio Beggi nella veste del druido Oroveso.

Nel libretto di Felice Romani e nella musica traboccante di pathos di Bellini si parla di amore, si parla di guerra, delle frustrazioni di un popolo colonizzato, di vinti e vincitori, di Druidi e di Romani. E la mente va subito al conflitto in atto ai nostri giorni. Ma, come ammoniva in modo quasi lungimirante Frigerio nei suoi appunti per la scenografia: «Troppo facile vederci attuali eventi di storia, il Medio Oriente devastato dalla guerra, i popoli in fuga e tutte le miserie di cui siamo messi al corrente quotidianamente! Nella musica di Bellini non crepitano i kalashnikov e assordanti aerei non solcano i cieli. Si racconta di una guerra, ma non è una guerra grondante di sangue, si racconta di un amore che è quello di sempre».

«Norma si muove su un binario universale e senza tempo – spiega il regista Amato -, quello della lotta tra la ragion di stato, il potere religioso e il privato». Di qui anche la scelta, aggiunge, «di collocare la vicenda in un contenitore fantastico, da leggenda, senza una connotazione storico-geografica precisa». Nell'ambito del progetto “L’impegno del Regio” una parte dell’incasso della prova generale che si è tenuta giovedì scorso è stata devoluta alla Fondazione Paideia.
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.