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Pellegri e il Torino nel destino: con mister Juric può decollare

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Aveva il Toro nel destino fin dai suoi primi passi in serie A, Pietro Pellegri da Genova. Il suo esordio nel massimo campionato italiano, infatti, avvenne proprio contro i granata e allo stadio Olimpico Grande Torino: era il 22 dicembre 2016, il suo battesimo a 15 anni e 280 giorni fu talmente precoce da eguagliare il record Amedeo Amadei, poi battuto nel 2021 da Wisdom Amey del Bologna. Il tecnico Juric non ebbe timori a gettarlo nella mischia, così come non ha avuto alcun dubbio a volerlo riabbracciare adesso sotto la Mole, nonostante i problemi fisici del ragazzo. Già, perché negli ultimi quattro anni ha racimolato appena 30 gettoni tra Monaco e Milan: infortuni muscolari e ritardi di condizione ne hanno bloccato l’ascesa, i problemi di pubalgia lo tormentano ormai da tempo. Eppure, adesso Pellegri vuole mettersi tutto alle spalle, ritrovando il suo mentore in panchina e suo papà Marco come team manager, proprio come ai tempi rossoblu.

Ieri è iniziata ufficialmente l’avventura al Toro: visite mediche al Centro di Medicina dello Sport di buon mattino, qualche minuto prima delle 10. Dovrà conquistare Juric, anche perché la concorrenza in attacco è particolarmente folta con Sanabria che ha messo a referto cinque reti, Belotti che sta provando a rientrare dopo il lungo stop e Zaza che al momento non ha tutte queste offerte. Pellegri sbarca sotto la Mole in prestito con diritto di riscatto dal Monaco, le cifre per la possibilità di acquisto a giugno si aggirano tra i sei e i sette milioni di euro. Avrà sei mesi per convincere, nella speranza di superare definitivamente tutti i guai fisici avuti in carriera. E potendo contare anche sull’appoggio di una fidanzata speciale: da un paio d’anni, infatti, fa coppia fissa con Viktorija Mihajlovic, la primogenita dell’attuale allenatore del Bologna. E anche Sinisa ha avuto un lungo passato in granata, un altro segno del destino.

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