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BRUTTA ITALIA

Macedonia indigesta, Spalletti stecca: è 1-1, ora la situazione è delicata

Solo un pari per il ct all'esordio, a Immobile risponde Bardhi nel finale

Macedonia-Italia

Uno scatto di Macedonia-Italia (Foto Twitter Azzurri)

Non è proprio l’esordio dei sogni per Luciano Spalletti. Il ct, infatti, comincia l’avventura con un passo falso: in Macedonia finisce 1-1, a Skopje gli azzurri conquistano un solo punto. L’Italia ha ancora tanto lavoro da fare.

Spalletti non regala nessuna sorpresa, anche se le novità non sono poche: Immobile guida l’attacco e la squadra con la fascia di capitano al braccio, Cristante è l’uomo designato per prendere in mano la manovra e fare da regista. La corsia di destra sembra tanto quella del Napoli scudettato, con Di Lorenzo terzino e Politano uomo di fascia del tridente offensivo completato da Zaccagni. Si vede che il campo di Skopje è in pessime condizioni, con il pallone che ha rimbalzi totalmente irregolari e tante zolle a saltare quando vengono calpestate. Sta di fatto, però, che gli azzurri restano impantanati e l’occasione più pericolosa capita sui piedi del macedone Musliu, impreciso a pochi passi da Donnarumma. Dopo lo spavento, Tonali prova a suonare la carica colpendo un palo, ma a conti fatti sarà il suo unico squillo di tutta la partita. Per il resto la sfida arriva faticosamente fino al 45’ senza grandi emozioni, con la formazione di Spalletti che tocca anche punte superiori all’80 per cento nel possesso palla.

Il ct azzurro comincia la ripresa con Zaniolo al posto di Politano, i suoi ragazzi trovano immediatamente il vantaggio con Immobile che è un rapace dell’area di rigore nel mettere dentro dopo la respinta della traversa sul tentativo di Barella. Poi, però, la Nazionale fa l’errore di non chiudere la partita e il risultato resta in bilico, con Elmas che in più situazioni mette i brividi a Donnarumma. E nel finale arriva la beffa: il portiere è piazzato male sulla punizione, Bardhi se ne accorge e lo colpisce proprio sul suo palo di competenza. Gnonto, Biraghi e Raspadori sono le mosse disperate per tornare avanti, ma anche nei sette minuti di recupero non succede praticamente niente. Così ora bisognerà subito rincorrere, con la sfida di martedì contro l’Ucraina che diventa una sorta di spareggio da dentro o fuori.

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