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L'ANALISI
29 Novembre 2023 - 18:07
L'esultanza del Torino al gol di Zapata
Il nuovo modulo del Toro a due punte ha appena compiuto un mese, un lasso di tempo sufficiente per tracciare i primi bilanci. "Abbiamo sposato questa strada e adesso vogliamo continuare a seguirla" ha detto Ivan Juric anche dopo l’infausta trasferta di Bologna, che ha rappresentato la prima sconfitta dopo 37 giorni di imbattibilità. Dalla caduta interna contro l’Inter alla sconfitta al Dall’Ara, i granata in mezzo avevano conquistato sette punti in tre partite. E anche in Emilia per i primi 60 minuti di gioco si aveva la sensazione di essere sulla strada giusta, poi dopo lo svantaggio regalato dal portiere Gemello la squadra è praticamente uscita dal campo senza riuscire a reagire. Al netto della sconfitta, però, i numeri del 3-5-2 (o 3-4-1-2, a seconda della posizione di Vlasic nello scacchiere di Juric) non sono così negativi e c’è stato un miglioramento non indifferente della media punti nelle ultime quattro gare: il Toro, infatti, ha toccato una punta di 1,75 rispetto al deludente 1 spaccato delle prime nove giornate di campionato.
E i gol? Questo resta il problema principale, anche perché in questo momento sono rimasti soltanto Verona, Empoli e Udinese ad aver segnato meno delle 10 reti di Zapata e compagni. Eppure, anche in questo caso il confronto tra il Toro e il Toro 2.0 aiuta ad essere ottimisti per il futuro: ora la squadra ha preso a viaggiare con un gol all’attivo a partita, non ancora un ruolino esaltante ma certamente meglio dello 0,66 precedente. Juric, infatti, si convinse del cambio di modulo dopo aver visto quattro gare consecutive senza nemmeno una rete, e pensare che tre delle sei marcature dei granata nelle prime nove giornate arrivarono soltanto all’Arechi di Salerno.
Il nuovo sistema, quindi, funziona, ma sono proprio gli attaccanti a dover svoltare. Zapata segnò il suo primo e ultimo gol con il 3-4-1-2, Sanabria si è sbloccato contro il Sassuolo giocando già al fianco del colombiano ma lì si è fermato, Pellegri di fatto non si è ancora messo in marcia ed è rimasto al 3 maggio. "Se iniziano a segnare, le cose potrebbero diventare interessanti" diceva Juric prima di partire per Bologna. Dopo la sconfitta al Dall'Ara è più complicato pensarla come l’allenatore, ma i numeri fanno ancora sperare nel salto di qualità di questa squadra. Passa tutto, o quasi, dai piedi e dai gol dei tre attaccanti granata.
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