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attenti a quei tre...

Juve, "guardie e ladri". Allegri e le armi in più per la corsa scudetto

Il "fattore Yildiz" incide molto sul rendimento dell'attacco bianconero, partito alla grande nel 2024

Juve, "guardie e ladri". Allegri e le armi in più per la corsa scudetto

Dusan Vlahovic: tutta la carica dell'attaccante serbo dopo aver messo a segno la doppietta contro il Sassuolo martedì sera all'Allianz Stadium

Massimiliano Allegri, sempre più idolo dei tifosi bianconeri non solo per l’andamento in campionato della Vecchia Signora (a - 2 dall’Inter, domenica a Lecce può arrivare il provvisorio sorpasso), ma anche per la battuta delle «guardie e ladri» (riferito all’inseguimento della sua Juventus all’Inter), servita ai microfoni di Dazn al termine della partita di martedì sera contro il Sassuolo. Intanto Allegri pare aver chiuso con il “corto muso” nell’ultima sfida del 2023 contro la Roma, giusto il tempo di stabilire il record assoluto in carriera di partite vinte con il minimo sforzo, con l’1-0 appunto, 74 contro le 73 di Carletto Ancelotti. La Juventus del 2024, oltre a star bene fisicamente, come va ripetendo l’allenatore toscano ogni qualvolta viene interpellato, segna a grappoli, come non accadeva da tempo da queste parti. Quindici gol - tra Coppa Italia e campionato - in quattro partite del 2024, per una media di quasi 4 gol a partite.

Numeri spaventosi per la Vecchia Signora che mantiene, tolta qualche rara sbavatura, un altissimo rendimento anche in fase difensiva, avendo incassato solo due gol quest’anno. Retroguardia blindata e attacco lanciato: questa potrebbe essere la ricetta giusta per dare l’assalto all’Inter capolista. La musica, neanche a dirlo, è cambiata dall’ingresso nelle rotazioni del giovane talento turco Kenan Yildiz. Uno che, essendo passato davanti a molti nelle gerarchie, di fatto ha messo in moto anche una sana concorrenza tra i compagni di reparto. Lo si vede anche nella qualità tecnica tirata fuori da due come Vlahovic e Chiesa: quest’ultimo, soprattutto, entra e segna, smanioso di dimostrare tutto il suo valore.

E poi c’è il serbo che finalmente sembra essere tornato sugli standard di Firenze, raggiungendo quota 9 gol in campionato, a un passo dalla doppia cifra. Anche Milik, con la tripletta messa a segno contro il Frosinone in Coppa Italia, di fatto ha voluto far sentire forte la sua presenza. Non dite però a Massimiliano Allegri che la sua Juve segna tanti gol, perché come sempre storcerà un po’ il naso visto che «nel calcio - ha ribadito Allegri - conta solo vincere le partite», di corso muso o meno.

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