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DOMANI C'E' CAGLIARI-TORO

Juric e la trasferta in Sardegna: "Ambiente infuocato per Riva". E annuncia due forfait

I granata ripartono dalla sfida contro i rossoblu colpiti dal lutto. Radonjic è di nuovo un caso

Il tecnico del Torino, Ivan Juric

Il tecnico del Torino, Ivan Juric

Le due settimane di sosta non hanno giovato al Toro, Juric si presenta a Cagliari senza due titolarissimi. "Djidji e Ilic non saranno a disposizione - ha spiegato alla vigilia della trasferta in Sardegna - perché non vogliamo rischiare il difensore mentre il serbo ha problemi con la schiena". Così il tecnico è costretto a pensare alle alternative, le scelte sembrano scontate: Tameze verrà abbassato nuovamente da braccetto, in mezzo al campo sarà Linetty ad affiancare Ricci. I granata vogliono cambiare marcia anche in trasferta, ma all’Unipol Domus è difficile passare: solo Inter, Milan e Roma sono usciti da lì con i tre punti in tasca.

Juric, che partita si aspetta a Cagliari?
"Ci sarà sicuramente un ambiente infuocato: già di per sé il pubblico trascina la squadra e c’è grande attaccamento tra i rossoblu e la tifoseria, in più dopo ciò che è successo con Riva avranno ancora più carica agonistica. Dobbiamo rispondere come a Genova, dovremo essere al massimo".

Il calendario sembra dare una mano: il filotto Cagliari, Salernitana, Sassuolo e Lecce darà risposte sulle ambizioni?
"Rimango della mia idea, in questo campionato non esistono partite facili ma c’è sempre grande equilibrio in tutte le sfide. E noi ne siamo un esempio: abbiamo fatto tre gol a Napoli e Atalanta, ma anche con quelle che si pensano “piccole” devi essere al massimo per strappare anche solo un punto. La realtà è che abbiamo vinto contro squadre che ritenevamo essere più forti di noi, ma i nostri valori sono simili anche a chi sta sotto".

Come si è allenato Radonjic in questi giorni di pausa?
Non ha mai lavorato con i compagni, diceva di avere mal di schiena e così sta proseguendo con il preparatore. Non sarà convocato così come Soppy e Karamoh, oltre agli infortunati Djidji e Ilic>.

Gli altri, invece, come hanno lavorato?
"La sosta per certi versi è andata bene, anche se non siamo riusciti a recuperare tutti. In ogni caso ho un gruppo di 15-16 persone di altissimo livello, sia come calciatori che dal punto di vista umano. Vedendo Zapata fare quel recupero a Genova con uno scatto di 70 metri è un segnale di uno spirito allucinante. Nelle ultime 11 gare abbiamo ribaltato una situazione che sembrava compromessa, vogliamo continuare così. Questa strada ci sta portando risultati".

Il gong alle trattative si avvicina: cosa si aspetta da qui a fine mercato?
"Dipende dalle uscite. Se certi giocatori vogliono andare via e non sono contenti, è chiaro che poi dovranno essere sostituiti. Abbiamo anche cambiato un po' modo di giocare, dobbiamo capire in che direzione andare. Ora è andato via Seck, lo ringrazio per la professionalità perché ha sempre dato tutto fino all’ultimo allenamento con noi, e adesso vediamo se succede qualcosa in entrata".

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