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FORMULA 1
22 Febbraio 2024 - 18:08
La monoposto di Carlos Sainz in pista (foto Scuderia Ferrari)
Sotto le luci artificiali di Sakhir è nata una Ferrari nuova, è corretto dirlo anche senza enfasi. Però se al mattino Charles Leclerc, costretto a fermarsi in anticipo per aver centrato incolpevolmente un tombino (come era successo a Sainz nel weekend di Las Vegas) ha fatto segnate il miglior tempo, il bello è arrivato dopo. Carlos Sainz ha girato in 1’29“921 con gomme morbide, ma soprattutto la sua simulazione di gara è stata perfetta e costante. La risposta migliore che attendeva Maranello, perché cancella tutti i dolori della passata stagione quando l’usura era diventata una vera nemica.
Parla Charles Leclerc
Presto per fare bilanci ma non per cominciare a mettere le carte in tavola. Il primo a saperlo è lo stesso Leclerc: «Quest’anno il feeling è migliore, il bilanciamento è più consistente. Nella passata stagione non si capivano i difetti, poteva succedere di tutto. A livello di competitività però non si può dire nulla, la Red Bull comunque è ancora il punto di riferimento. In ogni caso l’anno scorso con gomme usate faticavamo tanto, mentre quest’anno il feeling con il passo gara è migliore. Red Bull è avanti, ma spero di avere una sorpresa la prossima settimana in Bahrain».
Le sensazioni di Carlos Sainz
La stessa che aspetta Sainz: «Rispetto alla passata stagione abbiamo avuto giornate migliori in questi test. Ma tutti i miglioramenti non avranno molta importanza se la Red Bull sarà velocissima. Quest’anno stiamo cercando di concentrarci sui long run e soprattutto sul degrado gomme. L’anno scorso in Bahrain era molto forte al posteriore, quest’anno vogliamo migliorare». Pensando al Gran Premio tra otto giorni, lo spagnolo è realista: «La Red Bull non spaventa, ma sembra veloce ed è la macchina da battere, questo penso sia chiaro a tutti. Personalmente spero che avremo una macchina che ci permetta di lottare con loro fin dalla prima gara». Sul futuro immediato della squadra campione in carica però continua a pesare il caso Horner. A precisa domanda, lui precisamente ha anche risposto: «Sono parte in causa di un processo in corso e non posso commentare il processo oltre che la sua tempistica. Tutti vogliamo che vada avanti il prima possibile, ma non posso parlarne». In realtà però siamo vicini ad una decisione, almeno all’interno del team che ha già trovato il suo erede. L’ipotesi più credibile è quella che porterà alla promozione di Jonathan Wheatley come team principal. Una scelta simile a quella che aveva fatto la Ferrari con Mattia Binotto passato da direttore tecnico a gran capo al muretto delle Rosse.
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