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TENNIS

Non solo Sinner: dalla Paolini ai doppisti. Quanti azzurri in finale

Mentre il 22enne di Sesto Pusteria insegue il 2° posto, Sonego e Musetti si giocheranno l'ultimo atto a Doha

Sinner-Sonego, che storia: battuta la Serbia di Djovovic!  Ora la finale di Davis Cup

Sonego e Sinner durante il match decisivo contro la Serbia (foto Fitp)

Jannik Sinner fa il fenomeno e sta puntando il n. 2 al mondo Carlos Alcaraz, in attesa del rientro al Masters 1000 di Indian Wells. A parte lui e Luciano Darderi, a segno a Cordoba, in questo momento le buone notizie per il tennis italiano maschile (nel femminile ci pensa Jasmine Paolini, che venerdì 23 febbraio ha raggiunto la sua prima finale in un Wta 1000 a Dubai e lunedì sarà n. 16 del ranking) vengono dal doppio. Si sono iscritti al valzer delle coppie Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti. All “Qatar ExxonMobil Open” da soli erano stati entrambi eliminati al primo turno e assieme hanno invece scalato il tabellone. All’esordio hanno superato gli statunitensi Nathaniel Lammons e Jackson Withrow e nei quarti hanno approfittato del ritiro dello spagnolo Alejandro Davidovich Fokina e del finlandese Emil Ruusuvuori. Venerdì 23 febbraio sono tornati in campo in semifinale e hanno prevalso per 6-2, 6-7, 10-7 sul tedesco Andreas Mies e sull’australiano John-Patrick Smith.

Sabato 24 febbraio la finale
Sabato 24 febbraio avranno dunque l’opportunità di giocarsi il titolo sul cemento di Doha, affrontando il britannico Jamie Murray e il neozelandese Michael Venus, teste di serie n. 1. Niente male per il 28enne torinese, che è alla sua prima apparizione in doppio del 2024. Le sue doti nella specialità erano comunque già note e infatti Sonny ha all’attivo due successi, ottenuti a Cagliari nel 2021 con Vavassori e a Kitzbuhel nel 2022 con lo spagnolo Pedro Martinez, per non dimenticare le prestazioni a fianco di Sinner, che hanno contribuito al trionfo in Coppa Davis. Il 21enne Musetti è invece approdato al suo primo atto conclusivo in carriera. I due Lorenzo avevano già fatto parlare di sé in un’occasione non proprio qualsiasi, andando a un passo dal risultato clamoroso. A fine luglio 2021 alle Olimpiadi di Tokyo, alla loro seconda partita di sempre in tandem, avevano fatto tremare Mate Pavic e Nikola Mektic, che allora erano i migliori al mondo e si erano imposti per 7-5, 6-7, 10-7. I croati avevano visto i fantasmi, prima di laurearsi, quattro giorni dopo, campioni a cinque cerchi.

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