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PIANETA GRANATA

Toro, l'addio amaro di Juric contro il maestro Gasperini: "A Bergamo vogliamo vincere. Il mio futuro? Si vedrà..."

Per il tecnico sarà l'ultima partita sulla panchina granata: "Orgoglioso di quello che abbiamo fatto in questi 3 anni di lavoro..."

Toro, l'addio amaro di Juric contro il maestro Gasperini: "A Bergamo vogliamo vincere. Il mio futuro? Si vedrà..."

L'abbraccio tra Ivan Juric e il suo maestro Gasperini

Juric, partiamo dall’Atalanta, dalla vittoria in Europa League...
«Hanno giocato benissimo, è stata una partita molto dura. Sono stati veramente bravi in fase difensiva. Poi sono stati cinici. È stato un approccio da finale, perfetta».
Come se li aspetta?
«L’approccio è il solito, mi aspetto anche domani la loro solita voglia di fare risultato».
Buongiorno, Bellanova e Ricci sono stati convocati da Spalletti...
«Grandissima soddisfazione e orgoglio per loro. Penso che dobbiamo essere tutti orgogliosi di loro, non succedeva da tempo di vedere tre ragazzi in azzurro…».
Come se la immagina la partita di Bergamo?
«Il nostro obiettivo è vincere. Vogliamo cercare di ripetere la prestazione del Milan. E poi vediamo cosa succede con la Fiorentina. Loro, come sempre, daranno il massimo, con tanti giocatori che possono ruotare».
Stanno tutti bene?
«No, Rodriguez ha preso una botta alla caviglia e verrà con me in panchina. Il resto sarà la formazione che ha battuto il Milan, gli stessi».
All’andata è stata la più bella partita della stagione…
«Le impostazioni saranno sempre le stesse, giocheremo come il solito. Cercheremo di prevalere nei contrasti e nella qualità del gioco. Loro hanno anche un altro tridente fresco. Ci sarà tanto entusiasmo da parte del pubblico. Noi dovremo avere grande voglia di fare risultato».
Qual è stato il suo stato d’animo prima della sua ultima partita?
«Sono concentrato sulla partita, lavorare sui minimi dettagli e cercare di vincere, poi vedremo e aspetteremo. Vogliamo anche il record di punti, ripeto: l'Europa sarebbe la ciliegina sulla torta».
Hai fatto i complimenti a Gasperini?
«L’ho sentito prima della finale, sa che sono felice per lui».
Cosa manca al Toro per diventare Atalanta?
«Parte tutto dal vivaio, Gasp ha saputo riconoscere i talenti. Grandissimi investimenti nel vivaio, fatte tante plusvalenze. Poi ci sono le strutture, la stabilità. Noi in questi tre anni abbiamo fatto passi molto importanti, anche noi abbiamo un gruppo di giocatori giovani interessanti».
Ha voglia di dare consigli al presidente Cairo?
«Non mi permetto di dare consigli. Deciderà lui. Dico sempre le stesse cose: se vendi devi prendere giocatori per costruire. Ma molto dipende dai giocatori, dalla loro volontà: se vogliono andare via…».
Come vede questo Pellegri, di questo finale di stagione?
«Il mio dispiacere è non averlo avuto molto, l’importante però è che ora lui trovi stabilità. Può diventare un grande giocatore». 
Siamo ai saluti…Non ha il rimpianto di non capire veramente cosa è il Toro?
«Anche io penso che il Toro è un’altra cosa, che non può essere questo. Non ho rimpianti, ho tanto orgoglio di cosa ho fatto. Guardando con calma, abbiamo fatto un lavoro eccezionale per quello che abbiamo trovato e per quello che lasciamo. È mancata l’unione di tutto l’ambiente».
E' un addio o un arrivederci?
«Il viaggio è stato pieno di insidie. Adesso voglio solo vincere domani…Italia o all’estero? Non lo so ancora, bisogna valutare tutte le cose».

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