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GLI AZZURRI IN CAMPO

C'è Spagna-Italia, Spalletti: "Ho un messaggio per le Furie Rosse". E sulle scelte di formazione...

Il commissario tecnico ha presentato la sfida contro gli spagnoli: "Ecco cosa serve per battere i ragazzi di De La Fuente"

Il ct azzurro, Luciano Spalletti

Il ct azzurro, Luciano Spalletti (foto Twitter Figc)

Per l’Italia è arrivato l’esame di maturità. La sfida contro la Spagna darà le prime indicazioni sul cammino degli azzurri all’Europeo, anche perché si tratta del faccia a faccia contro una delle favorite alla vittoria finale. E Luciano Spalletti ha già lanciato il guanto: "Abbiamo grande rispetto per la vostra storia e per la vostra qualità della Spagna, ma non dovete pensarvi più forti di quello che siete perché altrimenti sarebbe un errore" il messaggio del commissario tecnico all’avversario di questa sera (giovedì 20 giugno ore 21, Gelsenkirchen, diretta tv su Rai1 e Sky). La pressione è tanta, ma l’Italia vuole confermarsi grande: d’altra parte, è la squadra campione in carica di questo Euro 2024.

Spalletti, è la partita più importante della sua carriera?
"E' una delle gare più importanti della mia carriera, ne ho passata già qualcuna e questa è da mettere a quel livello lì. Tutti abbiamo storie da raccontare e questa è una di quelle partite che può determinare certe storie".

Quali saranno le scelte di formazione? Si dice che giocherà lo stesso undici anti-Albania…
"Questa volta la formazione la dico domani, non la dico il giorno prima perché anche degli altri non mi è arrivata alcuna notizia su chi gioca"

Che Spagna si aspetta?
"La Spagna è diventata la Spagna perché ha fatto sempre lo stesso calcio, è diventata così riconosciuta perché ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio, la stessa richiesta e disponibilità da parte dei calciatori. Loro hanno tutto da un punto di vista di qualità individuali, di caratteristiche di squadra".

Cosa serve per cercare l’impresa?
"Dovranno essere più alti i tempi di reazione e sono curioso di vedere quando loro ci verranno addosso quali saranno le nostre scelte. Secondo me con la Croazia hanno vinto perché loro picchiano sempre allo stesso modo e appena la Croazia ha avuto delle pause loro sono entrati dentro. Dobbiamo esser bravi a mantenere sempre lo stesso livello, reazioni più veloci e metterci comunque dentro la qualità per togliergli la possibilità di portarti in giro per il campo".

E’ una sorta di derby?
"No, non è un derby. Per me sono tutti derby: quando gioco un Europeo sono tutte finali, tutti derby, tutte partite che non mi ricapiteranno più. Ci do il massimo dell'attenzione. Noi tenteremo di rifare la stessa partita giocata con l'Albania, vogliamo andare a misurarci contro una squadra forte per vedere il nostro livello di calcio contro una delle più forti che ci sono. Abbiamo sempre tentato di fare così".

Avete già provato i rigoristi?
"Secondo me ne abbiamo più di uno, Scamacca, Retegui, Barella, Dimarco, poi secondo me li sanno battere anche Calafiori e Jorginho. Il rigorista è uno di questi qui, perché poi quando si va lì sul dischetto se ne dicono uno-due, chi non se la sente deve avere sempre quello di scorta".

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