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LA GIORNATA ALLE OLIMPIADI

Un argento in Piemonte: l'impresa di Casadei e Tacchini. Ma non è l'unica medaglia di oggi: ecco tutte le altre

Ivrea e Verbania festeggiano uno storico secondo posto sulla canoa. Arrivano anche un oro e un bronzo: il racconto

Gabriele Casadei da Ivrea e Carlo Tacchini con la medaglia d'argento (Foto Twitter Italia Team)

Gabriele Casadei da Ivrea e Carlo Tacchini con la medaglia d'argento (Foto Twitter Italia Team)

Decimo oro, tanti quanti a Tokyo. Alle Olimpiadi di Parigi a portare l’Italia a eguagliare il numero di vittorie di tre anni fa sono stati i velisti Ruggero Tita e Caterina Banti, gli unici azzurri finora in grado di bissare il primo gradino del podio. Nella classe Nacra 17, sono arrivati ai Giochi sospinti da quattro titoli mondiali consecutivi e hanno dominato le dodici regate di Marsiglia, chiudendo la classifica al comando in vista della medal race.

Sarebbe bastato loro anche un settimo posto per centrare l’obiettivo. Il 32 anni di Rovereto e la 37enne romana, in una gara rinviata di un giorno e ancora condizionata da un vento leggero, si sono piazzati secondi, alle spalle dei francesi e con gli argentini, loro avversari più insidiosi, nettamente staccati. «Siamo riusciti a gestire la regata - spiega Tita - in maniera tranquilla, senza rischiare nulla. Dovevamo portare a casa la medaglia in maniera tattica. Ora testa alla Coppa America». Raggiante anche Banti: «Oggi, rispetto agli altri giorni è stato molto più semplice, il nostro è stato un lavoro di controllo».

Lo sport torinese gioisce grazie all’argento del C2 500 della canoa sprint dell’eporediese Gabriele Casadei e del verbanese Carlo Tacchini, che ha rimontato e tagliato il traguardo dietro alla Cina, bruciando al fotofinish, per un decimo, la Spagna. Si è trattato della trentesima medaglia della spedizione tricolore in Francia, perché precedentemente si era mosso anche il bottino dei bronzi, con la toscana Ginevra Taddeucci nella 10 km del nuoto in acque libere, nella cornice della Senna, che ha sollevato molte polemiche.

«L’emozione è incredibile - racconta - non pensavo di prendere una medaglia. È stata durissima, tutto un’incognita. Non sapevamo come fosse, non avendo provato il campo di gara. Stefano Rubaudo (il coordinatore tecnico, ndr) ieri (mercoledì, ndr) è andato in avanscoperta e ci ha detto che l’acqua era insapore e inodore e di stare tranquilli. Ma io non mi tufferei di nuovo nella Senna. Due ore sono più che sufficienti. Abbiamo seguito un protocollo vaccinale, speriamo di non stare male». Nell’atletica leggera, nelle batterie della staffetta 4x100, Matteo Melluzzo, Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu hanno ottenuto il quinto posto e si sono qualificati alla finale di venerdì sera alle ore 19,47.

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