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LE PAROLE DEL TECNICO

Vanoli per rimanere primo: "Toro, sfruttiamo i tifosi. Il mio premio? Non mi piace..."

L'allenatore granata contro il Lecce per eguagliare Mondonico: "Attenti ai salentini, hanno vinto in 10...Ecco come sta Adams"

Il tecnico del Torino, Paolo Vanoli

L'allenatore del Torino, Paolo Vanoli

È da partite come questa che passa il processo di maturazione del Toro. O meglio, per riprendere le parole di Paolo Vanoli, “il processo di mentalità” dei granata, che non vogliono smettere di sognare, proprio come fa il suo allenatore. I sette punti in tre giornate non devono essere assolutamente un punto d’arrivo, ma di partenza: contro il Lecce sarà un altro bel test per capire le ambizioni del Toro. E poi ci sarà l’Olimpico Grande Torino delle grandi occasioni, nonostante non sia un match di cartello, con quota 20mila sfondata già da qualche giorno e con i tifosi che continueranno sì a sostenere Zapata e compagni, ma anche a contestare il presidente Cairo. «Il mio primo obiettivo era quello di unire, vogliamo sfruttare questo stadio che ci spingerà e ho detto ai ragazzi di godersi il momento» l’arma in più di Vanoli per provare ad eguagliare Mondonico e tenersi la vetta dopo quattro giornate.

Vanoli, che partita si aspetta contro il Lecce?
«La gara più delicata è proprio quella dopo il rientro dalle Nazionali, è un tasto sul quale ho battuto tutta la settimana. Con chi è rimasto abbiamo lavorato forte pensando sempre a questa partita, che è determinante e importante. E poi affrontiamo una squadra insidiosa, con il loro direttore che scopre sempre nuovi talenti e il loro tecnico ha un’idea di gioco: nella scorsa partita hanno fatto una vittoria importante, di sofferenza in inferiorità, e questo fa capire quanto pericoloso possa essere il Lecce».

Ha vinto il premio come miglior allenatore del mese: che effetto le fa?
«È una bella soddisfazione. Non è solo il premio di Paolo Vanoli, ma va condiviso con il club, con lo staff e da chi lavora dietro le quinte, oltre ai giocatori. E poi l’accoglienza dei tifosi...L’ho detto ai ragazzi: non mi piacciono i premi singoli, preferisco quelli collettivi».

Tornando al campo, che novità ci sono dall’infermeria?
«Adams sta bene, va tutto benissimo. Vlasic si è unito a una parte di allenamento in maniera leggera, la settimana prossima farà di più e ci avviciniamo al rientro. Gineitis è recuperato, l’unica pecca è ciò che è successo a Ilkhan: nelle prossime ore sarà operato».

Durante la pausa per le nazionali ha brillato Ricci: ha visto le sue prestazioni in azzurro?
«I giovani hanno bisogno di crescere. È stato bravo a continuare il suo percorso: la Nazionale è un’esperienza importante, è stato nella prima parte di preparazione all’Europeo e questo è un premio per lui. Deve avere obiettivi sempre più alti con il Toro».

Tanti dei nuovi acquisti sono poi partiti in giro per il mondo: come li giudica?
«Walukiewicz aveva già una continuità perché ad Empoli stava giocando e pure in Nazionale. La storia di Sosa è completamente diversa, devo stare attento a come lo utilizzo. La stessa cosa vale per Maripan, anche se l’anno scorso aveva giocato molto di più. Pure lui è andato in Nazionale, ma per sua sfortuna ha giocato poco e il suo viaggio è stato veramente lungo. Pedersen ha giocato tantissimo l’anno scorso nel Sassuolo, non è andato in Nazionale e gli manca solo il ritmo partita».

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