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IL CASO
24 Settembre 2024 - 19:44
Niente finale di Champions League 2027 nella Scala del Calcio di San Siro
"Non c'è due senza tre", dice il proverbio. Proverbio che a quanto pare non varrà per la Scala del calcio di San Siro. Lo stadio Giuseppe Meazza, infatti, non ospiterà nel 2027 la terza finale della sua storia, la partita più importante del calcio europeo, quella per aggiudicarsi la "coppa dalle grandi orecchie". Il pasticcio è servito. A mettere fuori dai giochi il capoluogo meneghino l'Uefa con la comunicazione ufficiale arrivata nella giornata di martedì 24 settembre.
LA COMUNICAZIONE DELL'UEFA
Era stato proprio il Comune di Milano a illustrare la situazione dell'impianto "Giuseppe Meazza" alla Figc, parlando delle incertezze sugli sviluppi della vicenda che coinvolge anche Milan e Inter, e quindi dei possibili lavori di ristrutturazione che potrebbero interessare lo stadio. La Figc ha riportato il quadro alla Uefa, che ha deciso di non volere aspettare novità e preferito cercare un'altra sede. La finale di questa edizione della Champions League si giocherà il 31 maggio 2025 all'Allianz di Monaco di Baviera, quella del 2026 invece alla Puskas Arena di Budapest. Per il 2027 bisognerà vedere adesso se la Figc riuscirà almeno a convincere l'Uefa a tenerla in Italia, con lo stadio Olimpico di Roma primo candidato. Il Comitato Esecutivo della Uefa riunitosi a Praga ha ufficializzato la scelta di revocare a Milano. "Poiché il Comune di Milano non poteva garantire che lo stadio San Siro e le aree circostanti non sarebbero stati interessati da lavori di ristrutturazione nel periodo della finale della Champions League 2027 - si legge nella nota divulgata della Uefa -, è stato deciso di non assegnare la finale a Milano e di riaprire il processo di candidatura per nominare una sede adeguata, con una decisione attesa per maggio/giugno 2025".
TIRA E MOLLA
Un tira e molla che durava ormai da diversi mesi. Lo scorso maggio l'Uefa aveva confermato la scelta di Milano, ma con un asterisco legato al futuro dello stadio Meazza. Intanto la notizia dell'esclusione di Milano ha fatto subito scattare anche le polemiche politiche. "Il sindaco Giuseppe Sala e l'intera città hanno preso l'ennesimo schiaffo in faccia, con ripercussioni economiche e di immagine pesanti per Milano", hanno spiegato in una nota il segretario provinciale della Lega a Milano, Samuele Piscina e l'europarlamentare Silvia Sardone. "Adesso Sala e la giunta scaricheranno le responsabilità su Inter e Milan, ma chi aveva in mano questa partita era il sindaco", ha aggiunto il coordinatore della Lega Lombarda Fabrizio Cecchetti. Secondo il capogruppo di Fratelli d'Italia al Comune di Milano, Riccardo Truppo, infine, si tratta di "un'altra significativa e storica bocciatura della città che i milanesi non meritano assolutamente".
LE REAZIONI
“Non siamo stupiti. Da tempo denunciamo la totale mancanza di visione e competenza da parte di Sala e del PD nella gestione dei grandi eventi e, più in generale, della città. Mentre il Sindaco si perde in autocelebrazioni, Milano sprofonda: infrastrutture al collasso, sicurezza inesistente, degrado ovunque. Adesso, anche l’opportunità di ospitare un evento sportivo di risonanza mondiale, che avrebbe portato benefici economici e visibilità alla nostra città, ci viene tolta per colpa della pessima gestione della questione San Siro.” Dichiarano Simone Orlandi, coordinatore di Fratelli d’Italia Milano Città, e Deborah Dell’Acqua, vice coordinatore. “Questa è la Milano di Sala - continuano Orlandi e Dell’Acqua - una città in declino, gestita senza strategia, senza visione e senza cura per i suoi cittadini. Il nostro sindaco continua a voltare le spalle alle vere esigenze della città e la perdita della finale di Champions League ne è solo l’ultimo disastro. Non è solo una questione di calcio, è l’emblema di una città che sta perdendo il suo prestigio sotto una gestione approssimativa e fallimentare.” “Le scuse non basteranno. Milano meritava di meglio e, invece, si ritrova con un sindaco che non è in grado di proteggere gli interessi della città. La revoca della finale Champions rappresenta un danno economico e d'immagine incalcolabile, e Sala deve assumersi tutte le responsabilità di questo ennesimo fallimento. È giunto il momento che Milano venga liberata da questa amministrazione incapace, che sta distruggendo la nostra città.”
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