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PIANETA GRANATA
28 Ottobre 2024 - 09:50
Il presidente del Torino Urbano Cairo (foto LaPresse)
E’ il sogno che i tifosi granata sperano che si realizzi dal 12 settembre scorso, da quando Red Bull – l’energy drink più famosa al mondo – è diventato ufficialmente uno degli sponsor granata per la stagione 2024/2025. Il sogno, dicevamo, è quello di vedere – specie dopo la forte contestazione cominciata nei confronti del presidente Cairo nell’agosto scorso, subito dopo la cessione di Bellanova all’Atalanta – il colosso austriaco diventare proprietario della società granata. Nelle ultime ore – in seguito a un articolo pubblicato sul quotidiano torinese “La Stampa” dal titolo “Toro in vendita” – il sogno ha preso le sembianze di ipotesi concreta o di realtà? La risposta, al nostro giornale, è arrivata direttamente dal presidente granata Urbano Cairo dopo le voci che erano circolate in mattinata: “Anni fa Ciuccariello – ha dichiarato il numero uno granata al nostro giornale -, oggi Red Bull. Cambia il soggetto ma la costante è la totale falsità delle notizie pubblicate”.
E, poche ore dopo, l’editore alessandrino ha usato più o meno la stessa espressione per la smentita all’Ansa: «Non c’è nulla di vero, non ho alcuna intenzione di vendere il Torino, non ho incontrato nessuno» le sue parole. Poi è iniziato un botta e risposta con La Stampa: «A loro piace destabilizzare l’ambiente del Toro: in passato scrissero che avrei venduto a un tale Ciuccariello, stavolta almeno hanno fatto un upgrade…» ha aggiunto Cairo; «Nessun tentativo di destabilizzazione, semplicemente tre differenti fonti finanziarie e commerciali confermano gli avvenuti incontri» la replica arrivata dal quotidiano torinese.
La questione stadio
Il primo capitolo della vicenda si è concluso così, mentre parallelamente va avanti la partita che riguarda lo stadio. È un altro dei temi legati alle voci su Red Bull, una questione che si è spostata in Consiglio comunale, anche perché a fine stagione scadrà la concessione al club di via Viotti. «L’interlocuzione con il Toro è eccellente e costante, la nostra collaborazione riguarda anche progetti che esulano dal calcio - ha dichiarato Mimmo Carretta in risposta a un’interpellanza del capogruppo M5s Andrea Russi - la cosa certa è che il 30 giugno 2025 scadrà la concessione, ma si tratta di una data che non rappresenta la fine di un rapporto, bensì il rilancio di una storia e di una realtà a cui nessuno vuole mettere fine ma che, al contrario, la Città intende preservare». E poi ha aggiunto: «Bandiremo una nuova concessione - ha spiegato l’Assessore allo Sport - ma se nel frattempo dovessero arrivare offerte di partenariato o di acquisto le valuteremo scrupolosamente». «A questo punto è importante sapere cosa farà la Città e cosa farà il Toro - ha risposto Russi - se lo stadio rimarrà la casa del Toro e a quali condizioni, perché il canone risale a 10 anni fa e non è più un canone attuale: l’interpellanza cade proprio nel giorno di indiscrezioni sull’acquisizione di un’azienda di bibite, il mio auspicio è che il Toro abbia uno stadio di proprietà, per i suoi tifosi e per la storia che ha».
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