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L'INTERVISTA
12 Novembre 2024 - 18:00
Marco Ferrante insieme a Jimmy Ghione al Filadelfia
Marco Ferrante di derby se ne intende, anche adesso che è un semplice tifoso. "Pensa che mentre siamo al telefono, lo stavo riguardando in televisione" scherza all’inizio della chiacchierata con il nostro giornale. Poi, però, i toni si fanno seri, anche perché questo Toro non è piaciuto proprio a nessuno: "Sembrava di rivedere i primi derby di Ventura, ho avuto esattamente quella sensazione lì" il pensiero dell’ex attaccante. E non è di certo un complimento.
Ferrante, qual è il sentimento dopo l’ennesima sconfitta contro la Juve?
"Non è stato bello, mentre lo guardavo mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo con la squadra che non ha fatto nemmeno un tiro in porta e che è scesa in campo con l’atteggiamento completamente sbagliato. In tutto questo, però, non sono d’accordo su una cosa".
Quale?
"Possiamo dire tutto, ma non inveire contro Vanoli. Ora starà pensando a quali accorgimenti tattici attuare, l’assenza di un top-player come Zapata influisce tanto ma non può dipendere solo dall’infortunio del capitano. Servono più imbucate e più movimenti senza palla, anche se la situazione sembra davvero poco rosea dal centrocampo in avanti".
Ora come si riparte?
"La sosta farà bene, anche se una sconfitta così nel derby può rendere l’aria ancora più pesante. E’ sempre bene dare un occhio a quelle che stanno dietro in classifica, ma non posso immaginare che il Toro debba lottare per non retrocedere".
E sulle voci legate Red Bull e al futuro di Cairo?
"Posso parlare solo di voci, e penso che facciano bene ai tifosi: è un brand importante, si potrebbe davvero tornare a sognare una prospettiva europea. Cairo ormai è abituato alla contestazione, lo era anche da primo in classifica, e se mai c’è stato amore con la piazza, adesso sicuramente è finito. Magari, però, potrebbe anche essere stufo di questa situazione e potrebbe agevolare un po’ il tutto…E poi, il silenzio è certamente positivo: è un po’ come con il mercato, se qualcuno non parla è perché è vicino il colpo".
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