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PIANETA bianconero

Juve, Gatti al centro delle polemiche: il difensore nel mirino anche del "fuoco amico"

Le parole di Fabregas dopo la sfida di Como e quel labiale di Vlahovic in panchina sul difensore

Juve, Gatti al centro delle polemiche: il difensore nel mirino anche del "fuoco amico"

Da sinistra (foto LaPresse) Fabregas, Gatti e Vlahovic

Dalle parole nel dopo partita in risposta alle accuse di Fàbregas, «Mi fa strano che un allenatore che ha giocato a livelli così alti come lui - ha detto Federico Gatti al termine della partita - da calciatore dica una cosa del genere. Per ogni mezzo tocco si fischia calcio di rigore subito, noi difensori nel calcio di oggi siamo troppo penalizzati, non si può più fare nulla», alla frase pronunciata in panchina dall’amico Dušan Vlahović durante la partita del Sinigaglia: «Ma cosa fa Gatti, guarda la palla?», il labiale dell’attaccante serbo. Protagonista nel bene e nel male: in casa Juve, l’uomo del momento, non è solo Randal Kolo Muani. Al centro, infatti, del post-partita ci è finito anche il centralone difensivo Federico Gatti che con lo sbarco di Renato Veiga e Lloyd Kelly potrà finalmente tirare un po’ il fiato: già a partire da martedì sera dalla sfida playoff di Champions con il PSV?

STAKANOVISTA BIANCONERO
Un'ipotesi che non si fa fatica a prendere in considerazione, un'ipotesi, quella di vederlo partire dalla panchina martedì prossimo all'Allianz Stadium contro gli olandesi del Psv, che si potrebbe concretizzare. Gatti, d'altronde, insieme a Kenan Yildiz è un vero e proprio "Stakanov" in salsa bianconera. Solo il numero 10 turco, infatti, è stato più utilizzato da Thiago Motta in questi primi mesi. Ben 2392 i minuti giocati da Yildiz fino a oggi contro i 2555 di Federico Gatti. Sull'ultimo gradino del podio dei più presenti in campo c'è Manuel Locatelli (il quarto staccatissimo è Kephrem Thuram), guarda caso sostituito da Thiago Motta a metà del secondo tempo venerdì sera in riva al lago.  

LA MICCIA DI FABREGAS
Riavvolgendo il nastro, queste le parole pronunciate da Cesc Fabregas, al termine della partita tra il suo Como e la Juventus: "Sono soddisfatto della prestazione - aveva detto al triplice fischio finale del signor Abisso da Palermo -, non abbiamo meritato di perdere. Però poi ci sono cose contro cui non puoi lottare e così è più difficile". "Non c'è interpretazione, è un rigore chiarissimo - ha detto ancora l'ex Barcellona ai microfoni di Sky Sport - Douivkas prende palla col petto, se il difensore non prende la palla con la mano lui controlla la palla davanti al portiere e ha un'occasione incredibile. Ora vai a casa con zero punti, però oggi non sto zitto perché è successo tante volte a gennaio, contro Lazio, Milan, Udinese e Atalanta. Sono tante partite che è successo, io devo difendere il Como". "Non do colpe all'arbitro, perché può non vederlo, ma quando le immagini vanno al Var e nessuno interviene mi fanno venire dubbi. Dubbi su come gestiscono la partita da una parte e dall'altra. Chiediamo un po' di giustizia", la conclusione intrisa di rabbia di Fabregas.

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