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Il caso Clostebol
16 Febbraio 2025 - 16:15
Adriano Panatta e Jannik Sinner si sono incontrati nella lounge allestita da Intesa Sanpaolo al Pala Alpitour in occasione delle Nitto Atp Finals
Sinner è stato squalificato per tre mesi. Il numero uno del mondo, fortunatamente, non salterà gli slam e tornerà più forte che mai. Un patteggiamento positivo, dato che comunque non è stato riconosciuto colpevole di doping. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha commentato così questo episodio: «Penso che abbia valutato quella che fosse la cosa migliore, qualcuno la può interpretare come la meno peggio. Credo che si sia consultato prima con sé stesso, poi con le persone del suo staff e gli avvocati, e la decisione è quella che ha ritenuto che fosse la migliore o la meno peggio».
Non poteva mancare il commento di un grande italiano del tennis, Adriano Panatta: «Per Jannik si tratterà di una breve pausa, poi rientrerà competitivo. È la scelta più pratica, evita di fargli saltare la stagione intera. Perderà qualche torneo, ma i più importanti, Roma, Roland Garros e Wimbledon potrà giocarli. La trovo sempre un’ingiustizia, ma almeno si toglie di mezzo questo pensiero che da troppo tempo aveva nella testa. La Wada ha voluto imporsi per dire noi esistiamo, per cui il principio della responsabilità oggettiva è stato ribadito, ma ho sempre detto che Sinner non c’entrava niente».
Non tutti hanno accolto questa sentenza col sorriso, come è successo a Nick Kyrgios, da mesi ossessionato da Sinner, punzecchiato sempre sui social. L’australiano, ormai più famoso sui social che sul campo di tennis, non ci è andato leggero: «La Wada esce allo scoperto annunciando che chiederà una squalifica di almeno un anno. Ovviamente il team di Sinner ha fatto di tutto pur di arrivare a una squalifica di solamente tre mesi. Le conseguenze? Praticamente nulle. Senza perdere titoli, senza perdere premi in denaro, rimane un triste giorno per il tennis. L’equità non esiste, conosco molti giocatori che in questo momento la pensano allo stesso modo, quindi vorrei organizzare degli incontri per poterne discutere. Restate sintonizzati per sapere quando sarà il momento esatto».
«Non importa per chi va il tuo tifo, diverse cose sono ora chiare. Il sistema non è un sistema, è un club. Quello che dovrebbe essere una discrezione caso per caso è di fatto una copertura per accordi fatti su misura, trattamenti ingiusti e sentenze inconsistenti». Così la Professional Tennis Players Association (Ptpa) di Novak Djokovic sul caso Sinner con una nota ufficiale pubblicata sui social. «Non sono solo le differenti decisioni per i differenti giocatori. È la mancanza di trasparenza. La mancanza di un processo. La mancanza di una coerenza. La mancanza di credibilità delle agenzie governative incaricate della regolamentazione del nostro sport e degli atleti. La mancanza di impegno da parte dell’Atp, Wta, Grande Slam, Itia e Wada nel riformare e creare un giusto e trasparente sistema nel futuro. Questa predilezione è inaccettabile per tutti gli atleti e mostra una profonda mancanza di rispetto per tutti sport e i suoi fan. È tempo di un cambiamento».
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