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Squalificato per 3 mesi
16 Febbraio 2025 - 05:50
Saranno tre mesi lunghi per il numero 1 al mondo, costretto ad allenarsi fuori dai circoli e senza poter fare sezioni di sparring con atleti tesserati. E dovrà guardare i rivali giocare e tentare l’assalto al suo trono. Cosa rischia di perdere, oltre a questo, Sinner?
Sul fronte punteggi, da qui fino agli Internazionali di Roma dove tornerà in campo, il campione altoatesino sembra poter stare tranquillo, perché lui perderà poco più di 2mila dei punti in classifica ma a Zverev e Alcaraz ne serviranno ben di più per raggiungerlo e superarlo. La partita rischiosa, in realtà, è economica.
Sì, perché Sinner è anche un uomo da 39 milioni di euro di patrimonio, con una serie di entrate dagli sponsor che va dai 15 ai 20 milioni annui, al netto dei premi (non delle tasse: lui vive a Montecarlo). Nike, Head, Gucci, Lavazza, Intesa Sanpaolo (che non rivela le cifre), Fastweb, DeCecco, Rolex: un tennista come lui è una multinazionale economica dove l’immagine potrebbe contare più dei risultati. E il doping, sull’immagine, pesa, eccome.
Ma Sinner, nonostante la squalifica, è innocente, o per meglio dire: inconsapevole. Ma è anche responsabile degli errori e delle negligenze del suo staff (e dei collaboratori allontanati). Ha patteggiato per via di un regolamento assurdo, pare, ma (alcuni) rivali non aspettavano altro per insinuare (di nuovo) i sospetti.
Gli sponsor non si muovono, per ora - ieri sera, in pieno Sanremo, uno spot è passato regolarmente -, anzi esultano per aver scampato il pericolo di uno stop di un anno. Se le norme sono sbagliate, sarà questo a farle cambiare: il business, non il ranking Atp.
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