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GIORNATA GRANATA

C'è Monza-Toro, Vanoli avvisa la squadra: "E' una finale che vale sei punti". E che bordata a Ilic!

Il tecnico spiega l'importanza della trasferta in Brianza: "Non abbiamo ancora conquistato la salvezza"

Il tecnico del Torino, Paolo Vanoli

Il tecnico del Torino, Paolo Vanoli

Ci sono partite che non si possono sbagliare, quella di Monza è una di queste per il Toro. «Sarà una finale che vale sei punti» l’ha descritta il tecnico Paolo Vanoli, anche per alzare il livello d’attenzione della sua squadra. Già, perché da una parte c’è l’obiettivo di chiudere ogni discorso salvezza, dall’altra perché il confronto con l’ultima in classifica che ha un piede e mezzo in serie B arriva dopo un big-match come quello, vinto, contro il Milan. «Il successo contro i rossoneri ha lasciato fiducia e ha aumentato l’autostima, ma a Monza non potremo sbagliare l’approccio» l’altro avviso dell’allenatore a Ricci e compagni.

Vanoli, che partita si aspetta in Brianza?
«Andiamo ad affrontare una squadra diversa dall’andata, hanno cambiato e venduto tanti giocatori, e poi c’è da considerare la loro posizione in classifica: sono affamati di punti, le partite sono sempre meno e sono lontani dalla salvezza, ma con la speranza di poter ancora farcela. Voglio vedere la fame e la voglia del mio Toro, è una finale. Sarà da affrontare con la mentalità giusta: dovremo soffrire, ci sono punti importanti da conquistare».

Adams o Sanabria: chi gioca davanti?
«Anche in prospettiva futura, l’obiettivo è costruire una rosa con concorrenza. Quando hai doppi ruoli, devi esprimerti meglio per avere la fame di giocare: è proprio ciò che cerco di fare con la mia squadra. Adams aveva avuto un piccolo fastidio all’adduttore prima del Milan, siamo stati bravi ed è la fortuna di avere due ottimi attaccanti da poter alternare. Sanabria ha fatto molto bene la settimana scorsa, può darci una grossa mano. Chi gioca? Posso scegliere…».

Vedendo la classifica, c’è ancora la possibilità di sognare qualcosa di grande?
«Mi sono concentrato sul primo obiettivo da raggiungere, poi c’è un macro-obiettivo, o sogno. Ma, per arrivarci, servono step: non abbiamo ancora raggiunto quello della salvezza, pensiamo a Monza perché vale sei punti».

È iniziato il Ramadan: c’è qualcuno che lo pratica?
«Sono Salama, Elmas, Dembelé e Njie: il nutrizionista farà il suo lavoro, anche perché i ragazzi sono da gestire singolarmente. Per quanto riguarda l’ex Reims, si sta inserendo bene e dovremo valutare un suo problemino alla schiena: quando è arrivato sono stato in silenzio perché mi ha dato fastidio l’accanimento social nei suoi confronti, non era il sostituto di Duvan. Anche lui avrà la sua occasione, si sta allenando bene».

E Ilic?
«È un giocatore importante, ma deve capire come diventarlo. Se prima aveva qualche bonus, ora deve conquistarsi la fiducia di allenatore e compagni: ha potenzialità, ma sapete che a me non servono giocatori che fanno bene due partite e quattro male. Sono convinto che possa dare ancora tanto al Toro».

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