La Juve contro l'Atalanta, Thiago contro Gasp: "Lo ammiro, ma voglio batterlo. E lo devo ringraziare perché..."

La sfida contro l’Atalanta può essere lo snodo definitivo nella stagione della Juve, ancora nel limbo tra il sogno scudetto e il timore di dover lottare per il quarto posto. Per Thiago Motta, però, non sono discorsi da fare: "La nostra filosofia non cambia e non perdiamo energie in questi discorsi, pensiamo solo ed esclusivamente alla prossima partita - dice l’allenatore bianconero alla vigilia del big-match contro i nerazzurri - anche perché dovremo dare il massimo, se non di più: all’andata facemmo una grande partita ma finì con un pareggio, basta questo per capire quanto serva per vincere".

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La sua squadra, intanto, ha trovato il filotto di cinque vittorie di fila in campionato dopo le eliminazioni dalla Champions League e dalla Coppa Italia, soprattutto il 2-0 contro il Verona è sembrata una vera e propria liberazione per Locatelli e compagni che erano finiti nella contestazione. E anche per il tecnico è stato letteralmente così: "Ne abbiamo parlato tanto di questo aspetto in spogliatoio - la risposta dell’italo-brasiliano sul peso di giocare davanti ai propri tifosi - e sappiamo bene di doverci lavorare: a volte diamo un vantaggio all’avversario proprio per questo motivo e dobbiamo capire che abbiamo enormi responsabilità, ma non devono diventare un peso perché è un gioco".

Oltre alla sfida in campo, però, c’è grande curiosità anche per il faccia in faccia in panchina: "Gasperini è fortissimo, non deve dimostrare niente a nessuno perché ha fatto grandi cose a livello nazionale e internazionale - i complimenti al collega - e ho grande rispetto e ammirazione per lui: mi aiutò in un periodo molto difficile della mia carriera, quando rientrai da un lungo infortunio, e grazie al mister ritrovai la voglia di giocare a calcio".

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