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Juve, la cura Tudor funziona? Per molti ma non per tutti...

Se per Yildiz "ha portato nuova energia", Koopmeiners e Vlahovic zoppicano ancora

Juve, la cura Tudor funziona? Per molti ma non per tutti...

Igor Tudor durante Juventus-Genoa, la sua prima da capo allenatore della Vecchia Signora

«Per molti ma non per tutti», recitava il claim di uno spot dello Chardonnay Cinzano degli anni Ottanta. Un claim che si potrebbe tranquillamente applicare alla cura Igor Tudor per la sua Juventus. Una medicina, appunto, che è servita a molti ma non a tutti. Ma visto che il calcio è uno sport di squadra e si gioca in undici, alla formazione di Tudor serve coralità, alla squadra del croato, per raggiungere l’obiettivo del quarto posto (il minimo sindacale per accedere all’Europa che conta) serve il contributo di tutti.

«Lavoreremo sodo», l’avviso ai naviganti dell’allenatore croato che da oggi avrà a disposizione una settimana intera per lavorare sulla testa e sulle gambe di tutti, anche perché una manciata di sedute al completo, sono troppo poche per poter fare la tara, per poter esplicitare un giudizio. Ma vedendo come l’hanno presa alcuni...«Ha portato nuova energia», ha spiegato Kenan Yildiz - autore di una magia delle sue - al termine della partita parlando del suo nuovo allenatore a cui ha dispensato abbracci al termine della sfida contro il Genoa.

All’appello manca ancora l’uomo più atteso e più pagato dello scorso mercato, quel Teun Koopmeiners che vedeva «segnali positivi», via social solo qualche giorno fa, ma che di fatto quando indossa la casacca bianconera regredisce e fa fatica a trasformarsi nel giocatore visto e ammirato ai tempi di Bergamo. Anche per Vlahovic, quella iniettata da Tudor, sembra una medicina a lento rilascio. Certo l’impegno non manca ma a questa Juventus servono i suoi gol. Tudor, gettandolo subito nella mischia, ha dimostrato subito di credere in lui. Ora tocca al serbo rispondere.

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