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PIANETA bianconero

Juve, Tudor e il retroscena della cena a "casa Bonucci": "Ecco come è andata..."

Sulla sfida di domenica sera contro la Roma: "Non sarà decisiva"

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Tutta la grinta di Igor Tudor a colloquio con Vlahovic e Veiga

Un test decisamente più probante rispetto a quello della scorsa settimana contro il Genoa. Anche perché la Roma targata Claudio Ranieri - grande ex della sfida - sta mantenendo un ritmo da scudetto in questa seconda parte del campionato. Per tanti questo Roma-Juventus rappresenta una sorta di spareggio per la Champions League, per Igor Tudor, alla vigilia della sfida in programma questa sera nella Capitale, non è così. «È una partita certamente importante anche perché ci sono sempre meno punti in palio, ma non è decisiva - ha affermato il tecnico bianconero a proposito del posticipo della trentunesima giornata -. Sappiamo che sarà una sfida difficile: la Roma sta facendo bene e ha una serie di ottimi risultati, ma pensiamo a noi stessi e a fare una bella prestazione». In casa Juventus c’è ancora molto da lavorare. Qualcosa di buono contro il Genoa si è visto in campo, a partire dal carattere. Ora, però, serve un altro passo avanti: «Sono arrivato in un momento brutto - ha detto l’allenatore croato -, ma ci siamo rialzati e abbiamo iniziato a pedalare e dobbiamo continuare su questa strada: non so quanto tempo serva ancora per stare meglio, non lo può sapere nessuno, ma posso dire che già in allenamento sto vedendo cose interessanti. Ora aspettiamo le risposte sul campo».

Intanto al J Center Tudor ha potuto finalmente lavorare un’intera settimana con il gruppo e di conseguenza curare anche ogni minimo dettaglio. «È andata bene - ha raccontato -, ci siamo preparati su tutto e non abbiamo trascurato nessun dettaglio: abbiamo anche recuperato Cambiaso e Douglas Luiz, entrambi verranno a Roma ma partiranno dalla panchina». Nel frattempo, la Juve ha fatto gruppo ed è andata a cena a casa Bonucci, al ristorante torinese Lève: «Ci tenevo a fare una cena di squadra per conoscere meglio tutti - ha svelato l’allenatore - anche lo staff, e abbiamo mangiato bene oltre ad aver chiacchierato tanto, siamo stati tutti contenti e siamo tornati a casa presto: è stato un bel momento e nella squadra conta tutto, anche questi piccoli dettagli».

Intanto, durante la rifinitura si è fermato Perin ed è stato convocato il giovane Daffara al suo posto, mentre l’assenza più pesante è quella di Gatti che ne avrà per circa un mese: «È vero, la sua mancanza si farà sentire, ma non possiamo piangerci addosso - ha detto Tudor parlando del centrale difensivo - e anche contro il Genoa ha giocato 20 minuti e poi è uscito: abbiamo altri giocatori da poter schierare, noi andiamo avanti e lo accettiamo». E poi c’è anche Koopmeiners, a serio rischio panchina, dopo il flop anche con il cambio di allenatore: «Di Teun abbiamo già parlato tanto, anzi troppo - ha ribattuto Tudor a proposito dell’olandese - e nel calcio ci sono alti e bassi, lui è forte e i giocatori forti ne escono sempre: è voglioso e carico, sono convinto che ci darà una grande mano da qui alla fine».

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