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08 Giugno 2025 - 15:15
Luciano Spalletti (foto LaPresse)
Probabilmente sarebbe dovuto finire prima, magari subito al termine della missione fallimentare missione dell'Italia ad Euro 2024. A un anno di distanza dalla Svizzera, è terremoto in casa Italia. Luciano Spalletti è stato esonerato: finisce male l'avventura azzurra del tecnico toscano, che siederà l'ultima volta sulla panchina della nazionale a Reggio Emilia per la partita con la Moldova valida per le qualificazioni mondiali. E lo farà con un ruolo inedito, quello del ct sollevato dall'incarico. Fatale la sconfitta per 3-0 subita a Oslo contro la Norvegia.
Che il rapporto fosse al capolinea era evidente, ed è stato lo stesso Spalletti ad annunciare la separazione - non voluta però -: "Ieri sera sono stato un bel po' con il presidente, mi ha comunicato che sarò sollevato dall'incarico, mi dispiace, non avevo nessuna intenzione di mollare, per come sono fatto, quando le cose non vanno bene, preferisco restare al mio posto e continuare a fare il mio lavoro". Ha parlato scandendo bene le parole, in un'Aula Magna affollata. Forse il presidente Gravina avrebbe preferito dare l'annuncio dopo la partita con i moldavi, che a questo punto ha assunto un'importanza vitale, ma il ct, visibilmente amareggiato, ha scelto di uscire allo scoperto: ''Perché è così che si fa tra uomini, parlando col presidente si è poi deciso di dirlo anche per evitare di arrivare alla gara in un clima pieno di dubbi. Bisogna assolvere il nostro compito comunque vada. Avendo un buonissimo rapporto con il presidente bisogna che prenda atto di tutto compreso qualche brutto risultato. Questo incarico - ha rimarcato il ct - l'ho sempre considerato un servizio alla patria, quindi è giusto trovare la soluzione migliore tutti assieme per il futuro della Nazionale. Quindi darò l'ok alla risoluzione del contratto, resterò fino a domani contro la Moldova, guadagnerò fino a domani - ha sorriso - poi da martedì non riscuoterò più. Alla luce dei risultati, e alcuni sono stati negativi, devo assumermi le mie responsabilità, dalla Federazione ho sempre avuto grande supporto''.
Ha rivendicato comunque le scelte fatte e la bontà del suo gruppo al netto delle difficoltà e dei problemi che da tempo accusa il calcio italiano: ''Ho sempre ritenuto forti i miei giocatori e ho chiesto che lo dimostrino anche domani sera, vincere e convincere perché vorrei chiudere bene, con una bella vittoria e non con la figuraccia di venerdì. Voi giornalisti siete stati anche troppo bravi nel commentare la gara con la Norvegia. Mi è dispiaciuto non essere riuscito a tirar fuori il meglio da tutti anche se qualcuno sotto la mia gestione è apparso sotto tono, a non essere stato capace di raggiungere il livello di gioco che volevo, ho provato a servire la patria senza invidie e gelosie, sono deluso e dispiaciuto da me stesso e so di aver creato problemi al movimento. Però ero convinto della strada intrapresa e resto certo che ci saremmo potuti qualificare al mondiale''. A chi ha chiesto cosa cambierebbe se tornasse indietro ha tagliato corto: ''Rimuginare sul passato è solo una perdita di tempo, non lo puoi correggere più, vorrei che ora si parlasse della partita di domani, voglio che sia degna della maglia che indossiamo. Non dobbiamo crederci più forti degli altri, è qualcosa che abbiamo già pagato. Ci deve essere una presa di coscienza. Per me comunque questi sono gli uomini giusti: sarei felice se il nuovo ct li confermasse, perché significherebbe che non ho sbagliato a fare queste scelte. Se ho avvertito scarso feeling con i giocatori? Quando si fanno queste domande occorrerebbe fare nome e cognome, penso anzi di aver lisciato fin troppo il pelo a qualcuno dopo i brutti risultati all'Europeo. Se poi qualcuno sa qualcosa di più, fatemelo sapere''. Ha insistito nel voler spostare l'attenzione alla sfida con la Moldova annunciando che non cambierà molto. Il tutto prima di abbandonare improvvisamente la sala alla domanda se in tutto questo tempo si è sentito tradito da qualcuno. ''Ma no'', ha risposto scuotendo la testa. Poi, visibilmente commosso e provato si è alzato e ha interrotto la conferenza.
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