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GIORNATA BIANCONERA
10 Giugno 2025 - 17:36
Il nuovo direttore generale della Juventus, Damien Comolli
Il motto di Comolli è «Cercare di vincere è la mia ossessione», mai così simile al «Vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta» di una leggenda come Giampiero Boniperti. E alla Juventus è iniziata ufficialmente l’era del direttore generale francese, il quale ci ha impiegato pochi minuti per spazzare via tutte le voci di settimane intere: «Igor Tudor resterà il nostro allenatore anche dopo il Mondiale per club» l’annuncio arrivato dall’Allianz Stadium. «Stiamo lavorando insieme e gli ho ribadito il concetto, rimarrà con noi - ha ancora aggiunto il francese sul croato - e spero che sia il nostro anche dopo il 2025/2026». Tra i due ci fu un colpo di fulmine già qualche anno fa: «Ricordo bene quando con il suo Marsiglia mi superò due volte su due al Tolosa - il retroscena raccontato dall’ex presidente del club francese - e ci siamo messi a ridere quando ne abbiamo parlato insieme: fece un lavoro eccezionale e mi impressionò per l’intensità e la tenuta fisica e mentale della sua squadra, avrebbe meritato la conferma ma poi prese un’altra decisione».
Così la nuova Juve sarà ancora targata Tudor, mentre in altri ambiti della società Comolli porterà grandi novità: «Vorrei assumere due persone, arriveranno altri due dirigenti - ha spiegato in conferenza stampa - e si tratterà di un direttore sportivo e un direttore tecnico: il primo si occuperà di trasferimenti e calciomercato, il secondo si occuperà del lato performance. Ho già in mente l’idea del profilo giusto, ma non chiedetemi il nome perché non ve lo dirò (ride, ndr)». E Chiellini? «Potremmo star qui a parlare del suo ruolo per lungo tempo, non si occuperò di mercato ma lavoreremo a stretto contatto su diversi aspetti del club, a livello calcistico e di marketing. Ci sono diversi aspetti su cui stiamo lavorando insieme e anche il rapporto con suo fratello è d’aiuto» la nuova veste dell’ex bandiera bianconera spiegata dal direttore generale.
Poi bisognerà costruire la squadra, anche su questo Comolli ha le idee ben chiare: «Sono una persona aperta e vi dico sempre la verità, ma sui temi di mercato resto molto riservato - ha detto il dirigente - noi abbiamo un’idea, consideriamo anche l’approccio di Tudor che ha viaggiato a una media di due punti a partita: se la squadra non fosse stata pronta non lo avrebbe raggiunto, ci sono certamente degli aggiustamenti da fare ma non ci saranno cambiamenti radicali». Il primissimo nodo dell’estate, però, è stato già risolto: «Posso annunciare che con il Paris Saint Germain abbiamo prolungato il prestito di Kolo Muani, il ragazzo giocherà con noi il Mondiale per club - la notizia lanciata da Comolli - e ora vedremo per la prossima stagione: la società francese non ha chiuso la porta e l’attaccante è felice di stare qui, sono ottimista ma dovremo parlarne più avanti». Al contrario, invece, il destino di Dusan Vlahovic appare in bilico: «Ho parlato con lui e ci confronteremo quando tornerà dalla nazionale, voglio capire che cos’ha in mente - ha spiegato il dg sul serbo - e quali sono le sue intenzioni: è un top player che da gennaio ad oggi ha vissuto di alti e bassi, ne discuteremo e poi prenderemo una decisione».
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