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Il furto
02 Luglio 2025 - 12:45
Un giudice brasiliano ha inflitto una condanna esemplare di 17 anni di reclusione a Nelson Ribeiro Fonseca Junior, 35 anni, per la sua partecipazione all'assalto ai palazzi del potere avvenuto l'8 gennaio 2023. Tra i capi d'accusa che hanno portato a questa severa sentenza, spicca un dettaglio insolito: il furto di un pallone da calcio autografato da Neymar, esposto all'interno del Parlamento.
Fonseca era parte della folla di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro che, delusi dalla sconfitta elettorale contro Luiz Inácio Lula da Silva, diedero vita a gravi disordini e saccheggi nella capitale. Le telecamere di sicurezza hanno ripreso Fonseca mentre trafugava il pallone, definito dal giudice Alexandre de Moraes, nella sua sentenza, come "un bene unico che fa parte del nostro patrimonio nazionale".
Sebbene Fonseca abbia successivamente restituito il cimelio, sostenendo di aver agito con l'intento di "proteggere il famoso cimelio", la Corte Suprema non ha creduto alla sua versione dei fatti. La condanna, infatti, non è arrivata solo per il furto, ma anche per reati ben più gravi quali il "colpo di stato" e l'"associazione a delinquere", che hanno pesantemente influito sulla durata della pena.
Il verdetto, e in particolare l'enfasi posta sul pallone come "patrimonio nazionale", solleva interrogativi sulla percezione dei simboli culturali e sportivi in Brasile, un paese dove il calcio riveste un'importanza quasi sacra. La vicenda di Nelson Ribeiro Fonseca Junior diventa così un simbolo delle tensioni post-elettorali e delle conseguenze legali estreme per chi ha partecipato agli eventi di quel traumatico 8 gennaio 2023.
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