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Robot&Sport
02 Luglio 2025 - 14:10
Un evento senza precedenti ha avuto luogo sabato scorso a Pechino, dove sei robot umanoidi si sono sfidati in una partita di calcio 3 contro 3. Questo incontro, caratterizzato dalla completa autonomia dei partecipanti e dalla loro intelligenza artificiale integrata, ha offerto uno spettacolo che ha oscillato tra l'impressionante dimostrazione tecnologica e momenti di involontaria comicità.
La partita, tutt'altro che una simulazione, ha mostrato i robot muoversi sul campo, tentare passaggi e tiri, ma anche inciampare, cadere e, in alcuni casi, rimanere immobili a terra, incapaci di rialzarsi. Un robot si è persino "auto-distrutto" scontrandosi con un avversario, mentre un altro si è "seduto" al centro del campo, richiamando alla mente scenari più surreali che sportivi.
A conquistare la "vittoria", con un punteggio di 5 a 3, è stato il team dell'Università di Tsinghua. Resta da chiarire se il successo sia dipeso da una programmazione superiore o semplicemente da una maggiore resistenza ai "malfunzionamenti" incontrati durante il match.
L'evento, presentato come un'anteprima dei futuri World Humanoid Robot Games, ha generato reazioni contrastanti. Se da un lato alcuni osservatori hanno lodato il progresso tecnologico, dall'altro l'inusuale goffaggine dei robot ha evocato paragoni con partite amatoriali o scene farsesche. La mancanza di espressione o "emozione" nei robot caduti, rimasti immobili di fronte al "fallimento" non previsto dai loro protocolli, ha sottolineato il divario tra la competizione robotica e quella umana, ricca di pathos e determinazione.
La discussione si estende al futuro dello sport robotico. Come già affermato da figure come Bill Gates, anche qualora i robot raggiungessero un livello di gioco perfetto in discipline come tennis o calcio, l'interesse del pubblico rimarrebbe focalizzato sulla competizione umana. Il coinvolgimento emotivo, la fisicità, le reazioni spontanee, le lacrime e le esultanze sono elementi intrinseci che rendono lo sport umano irresistibile.
A differenza degli scacchi, dove la superiorità di un computer sul campione umano ha segnato un punto di non ritorno, nello sport fisico non si prevede un "effetto Kasparov". Il pubblico ricerca la sfida tra simili, con tutte le imperfezioni e le passioni che ne derivano. Per il momento, i "calciatori" robot cinesi sembrano più adatti a uno sketch comico che a una vera competizione sportiva di alto livello.
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