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DAZN, bufera sull’abbonamento “MyClubPass”: 30 euro al mese per seguire una sola squadra, tifosi furiosi sui social

Il nuovo pacchetto che promette di avvicinare i supporter alla loro squadra del cuore si trasforma in un boomerang mediatico

DAZN, bufera sull’abbonamento “MyClubPass”: 30 euro al mese per seguire una sola squadra, tifosi furiosi sui social

DAZN inaugura la stagione di Serie A 2025/26 con una novità pensata — almeno sulla carta — per i tifosi più fedeli: si chiama MyClubPass ed è il primo abbonamento che consente di vedere solo ed esclusivamente le 38 partite della propria squadra del cuore. Ma l’annuncio, anziché generare entusiasmo, ha scatenato una valanga di proteste e ironia sul web, soprattutto dopo la pubblicazione dei prezzi.

Il costo dell’abbonamento è di 329 euro all’anno (pari a 27,42 euro al mese) se pagato in un’unica soluzione oppure 29,99 euro al mese con formula rateale. Dettaglio non secondario: con 5 euro in più (34,99 al mese) il piano standard di DAZN consente già di vedere tutte le partite di Serie A, non solo quelle della propria squadra, oltre a contenuti sportivi extra.

“Ma che senso ha?” si chiedono centinaia di tifosi nei commenti social. Ecco alcune delle reazioni più emblematiche: «Con 30 euro al mese posso vedere una sola partita a settimana… quando in Francia e Germania con 15 euro vedo tutto il campionato», protesta un utente infuriato. «29,99 al mese per seguire solo la mia squadra? Vado al pub: spendo 7,50 euro a partita e mi prendo pure una birra», ironizza un altro. «La pirateria uccide il calcio… ma questi prezzi cosa fanno?!» commenta uno dei post più condivisi. «Offrite tutte le partite a 34,99, dovrei pagarne 30 per seguirne quattro al mese? Assurdo», fa notare un sostenitore.

Molti parlano di “presa in giro”, accusando DAZN di non comprendere la situazione economica dei tifosi italiani e definendo il pacchetto «più costoso del servizio completo». Il risultato, secondo molti commentatori, rischia di essere opposto a quello dichiarato: anziché combattere la pirateria, offerte percepite come “sproporzionate” potrebbero incentivarla ulteriormente.

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