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22 Agosto 2025 - 15:05
Alla vigilia del GP d'Ungheria della MotoGP, Marc Marquez ha voluto sgomberare il campo da ogni ambiguità. Durante l’incontro con i media, il campione spagnolo ha affrontato la questione che ha infiammato il paddock dopo la Sprint Race in Austria: il mancato saluto a Valentino Rossi nella pit lane del Red Bull Ring. Un gesto – o meglio, un’assenza di gesto – che ha riacceso le tensioni mai sopite tra i due. “Giuro che non l’ho visto”, ha ripetuto più volte Marquez, quasi a voler spegnere sul nascere ogni nuova polemica.
Con tono fermo e occhi puntati, Marquez ha giurato davanti alle telecamere: “Se mento, che mi vada male in Ungheria. Guardavo a terra, come i cavalli sulla griglia di partenza. Non avrei visto nemmeno Brad Pitt, figuriamoci Valentino. Ero concentrato solo sulla gara”. Una versione che cerca di liquidare il fatto come un semplice fraintendimento, ma che non tutti nel paddock sembrano disposti ad accettare.
Il gelo tra Marquez e Rossi è noto dai tempi di Sepang 2015, quando la collisione tra i due – durante la lotta mondiale tra il ‘Dottore’ e Jorge Lorenzo – segnò uno spartiacque nella storia della MotoGP. Da allora, mai una riconciliazione. Anzi, le accuse da parte di Rossi non sono mai cessate: Marquez, secondo lui, agì in malafede per ostacolarlo e favorire Lorenzo. Un’accusa pesantissima, che ancora oggi brucia e che il campione italiano ha ripetuto più volte nel corso degli anni.
Durante la conferenza, un giornalista ha chiesto a Marquez se, salutando Rossi per primo in Austria, non avesse perso l’occasione di mettere l’italiano in difficoltà davanti al pubblico e ai media. Lo spagnolo ha glissato, ribadendo di non averlo nemmeno visto. Eppure, il dubbio resta: è stata davvero solo una distrazione? O l’ennesimo atto simbolico di una guerra fredda che va avanti da quasi un decennio?
Quel che è certo è che la faida tra Rossi e Marquez continua a dividere tifosi e addetti ai lavori. E mentre Marc punta al titolo mondiale con la Ducati, il fantasma di quella rivalità lo segue ovunque. Nessuna stretta di mano, nessuna memoria condivisa, solo accuse incrociate e una distanza che, con il tempo, sembra solo aumentare.
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