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Serie C, subito polemiche con il Var nel match Carpi-Juventus Next Gen: la FIFA corre ai ripari

L’allenatore del Carpi chiede un challenge contro un proprio giocatore per costringere l’arbitro a rivedere le immagini

Serie C, debutta il Football Video Support: subito polemiche nel match Carpi-Juventus Next Gen

È bastata la prima volta per scatenare subito un caso. Nella gara tra Carpi e Juventus Next Gen, valida per la giornata inaugurale del girone B di Serie C, il nuovo Football Video Support (FVS) ha debuttato ufficialmente. Ma il battesimo è stato accompagnato da una controversia destinata a far discutere.

Il Carpi, appena passato in vantaggio, si ritrova improvvisamente in dieci uomini: Lorenzo Lombardi, difensore biancorosso, viene ammonito per la seconda volta dopo un presunto fallo di mano che interrompe un’azione promettente dei giovani bianconeri. Secondo arbitro e assistenti è cartellino giallo, che diventa inevitabilmente rosso. Ma per i giocatori e per la panchina del Carpi non c’è mano: il pallone ha colpito il petto.

Qui nasce il paradosso. Il regolamento FVS permette alle panchine di chiedere una revisione solo in casi specifici: gol, rigori, espulsioni dirette e scambio di identità. Non per le ammonizioni, nemmeno se portano a un’espulsione. L’allenatore del Carpi, Cassani, ricorre allora a uno stratagemma: chiede il challenge invocando un rosso diretto per interruzione di una chiara azione da gol. In sostanza, domanda l’espulsione del proprio giocatore pur di mandare l’arbitro Francesco Zago davanti al monitor.

La mossa riesce. L’arbitro rivede le immagini e nota l’errore: il pallone ha colpito il petto di Lombardi. Come impone il protocollo, la decisione viene corretta e il cartellino giallo cancellato. Tuttavia, il Carpi perde comunque il “gettone” del challenge, essendo stato speso per un potenziale rosso diretto.

La vicenda ha subito acceso il dibattito. Formalmente la scelta rientra nel regolamento, ma va contro lo spirito del gioco, richiamato più volte anche nella regola 5. Per questo motivo l’Aia e la Can C hanno deciso di sensibilizzare le società e dare disposizioni agli arbitri: non dovranno più accettare richieste di revisione contro i propri giocatori. La FIFA, che segue da vicino l’esperimento italiano, nei prossimi giorni diffonderà una nota ufficiale per sancire questa modifica e fissare paletti più chiari sull’utilizzo del FVS, evitando che simili forzature del regolamento possano ripetersi.

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