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Arbitri
27 Agosto 2025 - 21:30
La novità degli annunci in diretta degli arbitri di Serie A sta già facendo discutere. Dopo il debutto nel primo weekend, il video di Gianluca Manganiello durante Como-Lazio – con il direttore di gara che, cercando di dare un tono solenne, ha annunciato l’annullamento di un gol per fuorigioco – è diventato una barzelletta virale sui social.
Da tempo il designatore Gianluca Rocchi lavora a una soluzione: non un preparatore atletico, ma un vero e proprio allenatore della voce. Un coach di public speaking, capace di insegnare agli arbitri a gestire il tono, a modulare la voce, a evitare inflessioni grottesche o eccessivamente emotive. In sostanza, un percorso di formazione per rendere credibili e chiari i messaggi al pubblico, evitando scivoloni che rischiano di minare la serietà della nuova sperimentazione.
Un progetto già avviato nei contatti preliminari, ma che incontra un ostacolo non da poco: i costi, stimati in oltre 150 mila euro a stagione. A pesare, inoltre, sono i recenti tagli decisi dalla Figc. Il presidente Zappi ha dovuto affrontare le proteste dei Video Match Official (Var professionisti), rimasti senza alcune mensilità e arrivati a minacciare uno sciopero in vista dell’inizio del campionato.
Anche le sezioni arbitrali hanno subito un ridimensionamento: un -13% nei contributi per il semestre luglio-dicembre. In questo quadro, trovare risorse extra per un coach di comunicazione diventa complicato, nonostante la consapevolezza che l’immagine internazionale degli arbitri italiani – da sempre tra i più apprezzati sul piano tecnico – rischia di essere danneggiata proprio sul fronte comunicativo.
Il tema resta sul tavolo: Rocchi e l’AIA vogliono proseguire con la linea della trasparenza attraverso gli annunci microfonati, ma per farlo servono professionalità nuove. In un calcio che vive di immagini, suoni e immediatezza social, anche un semplice annuncio in campo può trasformarsi in motivo di satira o di credibilità.
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