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L'intervista
12 Settembre 2025 - 16:00
Ig Gomez
A 37 anni da compiere a febbraio, Alejandro “Papu” Gomez non ha intenzione di smettere. Dopo aver vinto il Mondiale con l’Argentina nel 2022 e aver vissuto due anni di sospensione per doping, l’ex bandiera dell’Atalanta ripartirà dal Padova, che lo ha ingaggiato in estate. Il suo ritorno in campo è fissato per il 18 ottobre, data di scadenza della squalifica che lo ha tenuto lontano dai campi.
Il Papu non ha mai accettato la decisione che lo ha fermato. Il caso risale all’autunno di due anni fa, quando risultò positivo dopo aver assunto – come ha sempre sostenuto – lo sciroppo per la tosse del figlio. La condanna fu durissima: due anni di stop, nonostante i tentativi di appello.
In un’intervista al canale YouTube Julian Polo, Gomez ha usato parole nette: «Se prendi cocaina o ti fumi una canna ti danno sei mesi. Io ho preso due anni per lo sciroppo di mio figlio. Chi se lo mette in testa? All’inizio ero furioso, non riuscivo più a guardare una partita, per me il calcio era morto. Ho spento la tv, mi sono isolato e ho iniziato un percorso con uno psicologo per uscire da quel circolo vizioso».
La frustrazione è stata enorme, anche perché la squalifica è arrivata nel momento più alto della sua carriera: «Ero campione del mondo, avevo vinto l’Europa League col Siviglia, mi sentivo all’apice. Non capivo perché stesse succedendo proprio a me. Mi chiedevo: perché devono ritirarmi dal calcio così, se non è il mio momento? Perché due o tre persone in giacca e cravatta che non hanno mai fatto sport devono decidere quando smettere?».
Dal 18 ottobre il Papu potrà tornare a fare ciò che ama. Il Padova lo attende per inserirlo in un progetto ambizioso, e lui è deciso a trasformare la rabbia accumulata in nuove motivazioni.
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