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ATLETICA LEGGERA
15 Settembre 2025 - 09:15
L'esultanza di Iliass Aouani al traguardo (foto Grana/FIDAL)
Ai Campionati Mondiali di Tokyo l’Italia ha conquistato nella notte la quarta medaglia. Dopo i due argenti di Antonella Palmisano nei 35 km di marcia e di Nadia Battocletti nei 10.000 e il bronzo di Leonardo Fabbri nel getto del peso, è stato Iliass Aouani a salire sul terzo gradino del podio nella maratona.
Il 29enne (compirà 30 anni il 29 settembre) nato a Fkih Ben Salah, in Marocco, e venuto all’età di due anni a Milano con la famiglia, per raggiungere il papà, ha rafforzato un 2025 di grandi soddisfazioni. Il 13 aprile, infatti, si era laureato campione nella prima edizione degli Europei di corsa su strada, a Leuven, in Belgio. Nella capitale giapponese il portacolori delle Fiamme Azzurre bandana nera sotto il cappellino bianco ha tagliato il traguardo nel tempo di 2h09’53”, chiudendo alle spalle del tanzaniano Alphonce Simbu e del tedesco Amanal Petros, accreditati entrambi di 2h09’48, con l’africano oro al fotofinish.
“Sono fiero di regalare questa medaglia all’Italia - afferma emozionato Aouani - e sono orgogliosamente italiano. Sono felicissimo di aver alzato il tricolore e di aver portato prestigio al mio Paese, che mi ha dato moltissimo. È uno di quei momenti che si sognano per tutta la vita e sono stato folle a sognare in grande. Una medaglia che mi rende orgoglioso ma non appaga la mia fame. Sono grato a chi ha creduto in me, felice di alzare il tricolore e di aver reso felici tante persone: la mia famiglia, il coach Massimo Magnani e tutto lo staff che mi segue”.
Poi il racconto della gara: «Al quindicesimo chilometro affioravano voci della mia parte oscura che mi vuole far mollare, però le ho messe subito a tacere. Intorno a metà gara, a uno spugnaggio, ho perso una delle due lenti a contatto ma mi sono detto che me ne poteva bastare uno. Sono entrato nello stadio ed è stato bellissimo, puntavo all’oro, ma gli altri sono stati più bravi di me».
Un grande riscatto: «L’anno scorso ho vissuto la delusione di non essere stato convocato per le Olimpiadi, gli ultimi due mesi sono stati molto complicati anche per qualche infortunio. Questo bronzo arriva dal nulla, dalle case popolari di Ponte Lambro, e spero che la mia storia sia di ispirazione per tutti. Quando ci credi abbastanza, i sogni si possono realizzare. Mio padre sta per andare a lavorare in cantiere e sarà fiero di me. In questa medaglia c’è di tutto, momenti di delusione in cui volevo mollare e lacrime versate in macchina da solo, ma ce l’ho fatta».
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