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ATLETICA LEGGERA
16 Settembre 2025 - 17:05
Matteo Furlani punterà al podio (foto Grana/FIDAL)
Ai Mondiali di Tokyo per la seconda giornata di seguito lo sguardo del pubblico dello Stadio Nazionale è rimasto concentrato fino all’ultimo su una pedana di salti. Se ieri era toccato al fenomeno svedese Armand “Mondo” Duplantis catalizzare l’attenzione, con il suo 14° record mondiale a 6,30 nell'asta, oggi è stato l’alto a prendersi il palcoscenico. Proprio la specialità in cui Gianmarco Tamberi ha fatto sognare molte volte gli appassionati italiani.
Questa volta il campione di tutto non c’era e l’unico azzurro in gara era il 19enne milanese Matteo Sioli, che è ancora troppo giovane per ereditare il testimone da Gimbo. Era anche un po’ stanco, in una stagione che lo aveva già visto salire sul terzo gradino del podio agli Europei indoor assoluti di Apeldoorn con 2,29 e di conquistare il titolo nella rassegna continentale Under 23 di Bergen con 2,30. Nella capitale giapponese ha superato i 2,24 e si è fermato a 2,28, chiudendo all’ottavo posto. Il neozelandese Hamish Kerr ha confermato la vittoria ottenuta alle Olimpiadi di Parigi, con la stessa misura di 2,36.
Per l’Italia hanno mancato l’accesso alla finale Lorenzo Simonelli, per soli tre millesimi nei 110 ostacoli, ed Edoardo Scotti nei 400. Il medagliere è rimasto fermo ai due argenti di Antonella Palmisano nei 35 km di marcia e di Nadia Battocletti nei 10.000 e ai due bronzi di Leonardo Fabbri nel getto del peso e di Iliass Aouani nella maratona.
Domani, mercoledì 17 settembre, potrebbe tornare a muoversi, perché alle ore 13,50 inizierà la finale del lungo e sarà impegnato Mattia Furlani. Il 20enne romano nel 2025 è stato campione iridato e argento continentale, sempre indoor, e l’anno scorso era stato al coperto secondo ai Mondiali e all’aperto secondo agli Europei e terzo ai Giochi. Prima di lui alle 12,05, nelle qualificazioni del triplo, andrà a caccia dell’approdo alla finale Andy Diaz, un altro dei grandi candidati a un posto sul podio, magari anche sul gradino più alto.
Il 29enne nato a L’Avana nel 2021 ha abbandonato la Nazionale cubana all’aeroporto di Madrid, intenta a imbarcarsi alla volta delle Olimpiadi di Tokyo, e si è rifugiato in Italia. Si è stabilito a Livorno ed è stato accolto da Fabrizio Donato, bronzo a cinque cerchi a Londra 2012, che è diventato il suo allenatore. Il sodalizio funziona, perché, dopo aver ricevuto la cittadinanza nel 2023, Diaz si è messo al collo il bronzo a Parigi e l’oro quest’anno a Europei e Mondiali indoor. Se proseguisse le sue imprese a Tokyo, calerebbe una clamorosa tripletta.
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