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FORMULA 1
22 Settembre 2025 - 16:45
Lewis Hamilton a Baku (profilo IG @ScuderiaFerrari)
In casa Ferrari adesso tutti hanno un nemico. Quello di Charles Leclerc è la SF-25 che non gli permette di esprimere, in Qualifica e ancora di più in gara, tutto quello che vorrebbe. Quello di Lewis Hamilton si chiama passato, un peso che grave sulla sua poca attitudine nell'adattamento ad un ambiente e ad una monoposto lontano anni luce da quanto immaginava. E quello di Fred Vasseur si chiama... media, perché invece di fare ammenda si senta circondato.
Anche la Mercedes non è continua, eppure continua a collezionare podi mentre i ferraristi non ci salgono dal GP del Belgio. Anche Max Verstappen sembrava tagliato fuori dal Mondiale, ma con le vittorie di Monza e Baku ha sostanzialmente riaperto i conti. L'encefalogramma delle Rosse invece continua ad essere piatto, senza nessuna prospettiva di rianimare il team. Ormai è chiaro che la monoposto attuale è decisamente inferiore alla concorrenza. Ma chi deve farla funzionare appare sempre più impegnato a difendere se stesso che a far funzionare la macchina organizzativa. Tutto questo, mentre il silenzio della proprietà e della dirigenza (intesi come John Elkann e Benedetto Vigna) sta diventando assordante.
Servirebbe uno come Christian Horner, che sa come far funzionare una squadra e portarla a vincere, ma non arriverà. Il manager britannico da qualche ora è ufficialmente un ex della Red Bull che ha trovato con lui un accordo per mettere fine al contratto. Una buonuscita tra i 60 e gli 80 milioni di sterline (circa 90 milioni di euro), ma anche l'obbligo di stare fermo per i prossimi 9 mesi prima di tornare in sella, alla Alpine o all'Aston Martin.
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