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Da Musetti a Sinner, è il "Blue sky monday" alle Atp Finals: ecco di cosa stiamo parlando...

Dopo la prima giornata, l'Inalpi Arena si colora di azzurro con ben due padroni di casa in campo

Da Musetti a Sinner, è il giorno del "Blue sky monday" alle Atp Finals: ecco di cosa stiamo parlando...

A sinistra Sinner, a destra Musetti

Gli inglesi lo chiamerebbero “Blue sky monday””, il lunedì azzurro. Sì, perché oggi le Nitto Atp Finals vivranno una giornata storica con Lorenzo Musetti e Jannik Sinner in campo nella stessa giornata. I beniamini di casa si prenderanno la scena all’Inalpi Arena. Prima toccherà al talento di Carrera scendere in campo, dalle 14 contro il californiano Fritz (finalista dello scorso anno), poi all’ora di cena, toccherà al numero 2 del mondo affrontare il canadese Augiere-Aliassime, «assetato», dice lui, sportivamente parlando, «di rivincita». «Posso batterlo», ha detto ieri il canadese. Intanto c’era grande curiosità per l’ultimo arrivato sotto la Mole, approdato a Torino direttamente da Atene con un jet privato: «Voglio concentrarmi e godermi quello che mi sono andato a prendere», ha spiegato il talento di Carrara.

Musetti è subentrato all’ultimo minuto al posto di Novak Djokovic, ritirato: «Ovvio - ha detto in sala stampa - che mi avrebbe fatto piacere arrivare a un evento del genere con una settimana d’allenamento, magari più riposato, ma dall’altro canto il fatto di aver giocato partite ottime, con un buon livello su una superficie dove sto crescendo tanto e che però non è ancora la mia prediletta, è positivo. Credo che aver giocato una partita di quel livello mi abbia fatto molto bene, anche per la fiducia in campo. E anche le parole di Nole, sul fatto che ha visto molti miei miglioramenti su questa superficie, mi hanno gratificato».

Un obiettivo, quello delle Finals, che per l’azzurro aveva cominciato «a essere tangibile - ha aggiunto - ai quarti di finale a New York, perché avevo creato un bel distacco da Felix (Auger-Aliassime. ndr), anche se si è dimostrato non sufficiente. Però è stato bello, anche per i fan, vedere questa battaglia finale, una sana rivalità che alla fine ha portato a qualificarci entrambi. Che credo sia la cosa più bella». Musetti ammette poi che «è stato un finale di stagione molto, molto intenso. Ho rincorso forse anche troppo queste Finals e, per una cosa o per l’altra, non mi sono goduto tante cose. Forse ho gestito male, a volte, anche le pressioni o forse mi sono messo troppa pressione in determinati tornei sul fatto di voler far bene per forza per qualificarmi», ha aggiunto, spiegando di non aver ancora avuto modo «di pensare al prossimo anno».

Nello stesso girone di Musetti, il numero 1 Carlos Alcaraz ha aperto le danze battendo De Minaur 7-6, 6-2. In serata, invece, c’è stato l’esordio della musica, in stile “SuperBowl”, con il mini-concerto di Achille Lauro: «Siamo lusingati di essere qui - ha detto il cantante -, questo è un evento importantissimo. Conosciamo bene cosa significhi impegno e dedizione, siamo vicini allo sport». Poi il match Zverev-Shelton, vinto dal tedesco 6-3, 7-6 con lo statunitense che si divora al tie-break ben 3 set-point.

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