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GIORNATA GRANATA

Toro, rivoluzione o riparazione? Ecco i giocatori sotto esame per Petrachi. E tiene banco il "caso" Simeone...

Il mercato estivo non ha funzionato, c'è già chi è pronto ad andare via. L'ex arbitro a Open Var: "Manca un rigore alla Cremonese"

Il nuovo ds del Torino, Gianluca Petrachi, insieme al presidente Cairo (foto Instagram)

Il nuovo ds del Torino, Gianluca Petrachi, insieme al presidente Cairo (foto Instagram)

Il nuovo ds Petrachi è stato molto chiaro sul tipo di mercato che il Toro farà a gennaio. "Non sarà una rivoluzione, bensì una finestra di riparazione" ha sottolineato nel giorno della sua presentazione. Poi, però, ha già iniziato a mandare un messaggio a tutti gli elementi della rosa: "Manderemo via gli scontenti, poi valuteremo chi può far parte del 3-5-2 che sarà il nostro fino al termine della stagione" l’altro concetto espresso dal dirigente. E se il presidente Cairo ha sottolineato che "Nessuno ha chiesto di andare via", gli esami sono già cominciati dalle parti del Filadelfia.

Già in estate avevano provato a sistemare Sazonov ma non ci erano riusciti, la missione riprenderà a inizio gennaio. E pure Njie e Dembele, i quali con Vanoli sembravano in rampa di lancio, andranno in prestito per giocare. A centrocampo, invece, sono in due ad essere in bilico: Asllani è pressoché intoccabile in cabina di regia, perciò uno tra Ilkhan e Ilic potrebbe partire. Sarebbero però due operazioni ben differenti, con il turco che andrebbe via in prestito per crescere mentre per il serbo si cercherebbe di monetizzare il più possibile, considerando anche i 15 milioni di euro spesi nel gennaio del 2023. Gli altri in bilico sono Israel e Aboukhlal: il portiere è stato scavalcato da Paleari nelle gerarchie e ha bisogno di giocare per andare al Mondiale, il marocchino era arrivato per fare l’attaccante esterno nel 4-2-3-1 ma con il 3-5-2 è tagliato fuori. Ecco perché pure Ngonge rischia il taglio, nonostante sia un pallino del tecnico Baroni. Così, con tre acquisti estivi su otto già ai margini, si trova una delle motivazioni del licenziamento di Vagnati

Intanto, tiene banco il caso del mani di Simeone. "Hanno fatto una revisione superficiale, non hanno controllato il tocco successivo col braccio - spiega l’ex arbitro De Marco - il tocco se c’è è punibile, perché non è un autogiocata, questa è una deviazione e in questo caso il provvedimento è il calcio di rigore".

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